Dopo che ufficialmente, anche se solo da parte dei 5 Stelle e non della Lega, si era parlato dell'inizio di una crisi di Governo, subito sono arrivati alt, smentite, dietrofront...

È un fatto, comunque, che la questione Tav sembri al momento irrisolvibile, una specie di backstop in miniatura, facendo un raffronto con la Brexit.

Come ha spiegato oggi il presidente della Camera, Roberto Fico, mentre era in visita a Napoli per un convegno, il no alla Tav per i 5 Stelle è una "battaglia identitaria del Movimento", ricordando che la prima riunione dei meetup che poi hanno dato vita al Movimento 5 Stelle fu fatta proprio a Torino, in occasione di una manifestazione per dire no alla Tav.

«Eravamo un centinaio di persone - ha detto Fico - e c'era anche Beppe Grillo. Finì la riunione e poi andammo tutti alla manifestazione No Tav».

Fico ha inoltre aggiunto che la posizione assunta già allora «non era un'idea ideologica per dire no a qualcosa, era per dire di cambiare rotta rispetto a opere che non servono e non servivano, con documenti concreti e sostanziali».

Il problema, però, è che nonostante queste premesse, si è fatto un accordo di Governo e si è rimandata la discussione in merito fino all'ultimo momento, con 800 milioni di finanziamenti europei che potrebbero andare perduti, insieme a numerosi posti di lavoro.

Inoltre, in base anche al riassunto che Di Maio ha fatto della vicenda nella conferenza stampa di venerdì, non è chiaro neppure che cosa i 5 Stelle vogliano fare realmente: vogliono che la Torino-Lione non si faccia oppure vogliono che si faccia, sebbene con un percorso e con modalità diverse da quelle già concordate?

Qualcuno che è riuscito a capirlo, lo faccia sapere.

Oltretutto, partendo da questo quesito irrisolto, Di Maio dice anche che è necessario ridiscutere il progetto con la Francia. Ma ridiscutere che cosa? Un nuovo percorso o le penali da pagare per l'interruzione definitiva dei lavori?

Domande a cui non è stata data risposta.

All'inizio del fine settimana, ufficialmente, i "capi" di Lega e 5 Stelle non sembra che si debbano incontrare per dirimere la questione, anche se non è detto che a questo non stiano già provvedendo gli "sherpa" delle due forze politiche.

Nessuno, comunque, è in grado di capire e di poter dire come potrà evolvere la vicenda.