Mercoledì, tra nuovi appuntamenti ed appuntamenti rimandati si è ufficialmente conclusa l'alleanza di Governo tra Lega e 5 Stelle. Una fine che non è ancora stata scritta ufficialmente perché ancora deve essere scelta tra le due possibili a disposizione.
Una è costituita da un rimpasto di Governo dove la Lega si prenderà altri tre o quattro ministeri di peso, tra cui economia, difesa e infrastrutture, e detterà l'agenda al Governo ancora di più di quanto abbia fatto fino ad ora. In questo caso, va da sé, i 5 Stelle che per non irritare Salvini ed evitare di andare al voto avevano accettato di calarsi le braghe, adesso dovrebbero addirittura gettarle via. Già ora vengono derisi dagli avversari politici e da una parte dei loro elettori... in futuro, se accettassero un rimpasto di governo limitandosi a dire sì a tutto ciò che la Lega proporrà, significherebbe la fine definitiva del Movimento... che rispetto ad oggi è già comunque probabile.
L'altro scenario, invece, prevede che il Governo ufficializzi la crisi, con il premier Conte che si recherà da Mattarella che, a sua volta, lo rimanderà alle Camere perché la sfiducia al Governo sia ufficializzata dal voto del Parlamento. Poi Mattarella farà un breve giro di consultazioni per capire se esistano o meno i presupporti per nuove alleanze che supportino nuovi governi, ipotesi molto improbabile, e quindi stabilità la necessità di nuove elezioni.
Salvini, Di Maio e Conte, che hanno annullato conferenze, incontri e comizi già in agenda è probabile che si riuniscano - a meno che non lo stiano già facendo adesso di nascosto dai media - per decidere che cosa fare.
Difficile, però, che già oggi si possa sapere come andrà a finire, dato che i grillini quasi per certo rimanderanno qualsiasi decisione al voto degli iscritti da far esprimere sulla cosiddetta piattaforma Rousseau: anche in questo caso l'ennesima pagliacciata, visto che sempre gli iscritti hanno votato secondo le indicazioni dei vertici del Movimento.
Quello che comunque è certo è che l'esperienza del Movimento 5 Stelle si è conclusa qua. Ai prossimi appuntamenti elettorali i grillini progressivamente evaporeranno, con una parte dei loro elettori che finirà per essere assorbita dalla propaganda leghista, mentre gli altri andranno ad alimentare l'astensione oppure incentiveranno di qualche zero virgola le forze politiche della sinistra.
E dopo tutti questi anni, il movimento che doveva cambiare il Paese, sconfiggere caste di ogni genere, multinazionali, furbi e furbastri di ogni genere creando un Paese verde e non inquinato... alla fine dei conti che cosa è riuscito ad ottenere? Che delle forze politiche neofasciste guideranno l'Italia nei prossimi anni, creando leggi liberticide, senza che vi sia un argine democratico alla restaurazione del ventennio, dato che dopo il voto - perché comunque si andrà a votare, e se non ora all'inizio del prossimo anno perché Salvini vorrà concretizzare comunque l'attuale consenso prima che diminuisca - il Parlamento neofascista avrà la maggioranza per eleggere il nuovo capo dello Stato che, inevitabilmente, sarà un compiacente "assistman" dei desiderata leghisti.
Pertanto... mala tempora currunt, sed peiora parantur.