"È il sigillo ad una ricorrenza che abbiamo festeggiato con il ritorno nell’Europa che conta e che ci spetta. Benché diversi eventi siano stati rinviati o annullati nel rispetto delle misure di contenimento del virus, la Lazio non ha voluto mancare l’appuntamento con la storia. Per volare più in alto, nei cieli d’Italia, d’Europa e del mondo, con il nostro simbolo e i nostri colori, memori dell’ispirazione dei Fondatori".

Così, con questa dichiarazione "sotto traccia", il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha presentato l'aereo con i colori biancocelesti che d'ora in poi sarà il vettore ufficiale della sua squadra e "la accompagnerà nei cieli in Italia e nel mondo".

"Per 120 anni il cielo è stato fonte d’ispirazione per la Società Sportiva Lazio", dice in una nota la società. "Al cielo, all’aquila che ne è regina, guardavano i Fondatori quando scelsero il simbolo quel 9 gennaio 1900. I colori sociali, evocativi della Grecia olimpica e che vediamo sventolare ogni domenica, si confondono sugli spalti con il colore del cielo, nostra bandiera. Olympia poi, quando vola sul prato verde dell’Olimpico, ci ricorda che siamo nati con quest’ispirazione. Ebbene, al compimento dei 120 anni, la Lazio spicca il volo e solca i cieli con l’effige dell’aquila..."

Tornando con i piedi per terra, però, dobbiamo registrare che riguardo alla Lazio non è stata ancora chiarita la vicenda tamponi di cui è stata protagonista e su cui due Procure, quella federale e quella di Avellino, stanno indagando da alcuni giorni. Due procure che si sono incontrate per confrontarsi sulle rispettive linee d'indagine.

Mentre la Procura della Repubblica di Avellino si occupa di tamponi ed analisi, quella della Figc si sta occupando di come siano stati gestiti i contagi da parte della Lazio, in particolare in relazione alle comunicazioni con la Asl di competenza, con la squadra che nelle gare di Champions con Bruges e Zenit ha giocato senza Immobile, Leiva e Strakosha perché positivi, mentre gli stessi giocatori sono stati utilizzati nella partita con il Torino, che si è disputata in mezzo ai due incontri europei. 

Un caso singolare su cui gli investigatori vogliono fare luce.

In relazione all'inchiesta di Avellino, la Procura ha sequestrato sette reperti Rna virali sui tamponi già agli atti, riprocessati dal centro Merigen di Napoli su sollecitazione di Futura Diagnostica, la struttura al centro dell’indagine.