L'Istat stima il dato congiunturale della produzione industriale di novembre in calo del -0,3% rispetto a ottobre. L'indice destagionalizzato mensile cresce su base congiunturale solo per i beni strumentali (+0,1%) mentre cala per l'energia (-4,5%), i beni di consumo (-0,4%) e i beni intermedi (-0,3%).


Il dato trimestrale, periodo di riferimento settembre-novembre, rispetto al mese precedente è in diminuzione del -1% rispetto ai tre mesi precedenti. Nei tre mesi, la dinamica negativa è estesa a quasi tutti i settori, con l'eccezione dei beni strumentali che registrano un profilo positivo negli ultimi cinque mesi anche se in progressiva decelerazione.


Corretto per gli effetti di calendario, in termini tendenziali la produzione industriale è in ribasso del -3,7% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 21 come a novembre 2021). Crescono solo i beni strumentali (+1,8%); diminuiscono, invece, i beni di consumo (-2,6%), i beni intermedi (-5,2%) e in misura molto marcata l'energia (-16,2%).

Tra i settori di attività economica che registrano variazioni tendenziali positive si segnalano la fabbricazione di mezzi di trasporto e la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+7,3% per entrambi i settori), la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+6,4%) e la fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (+2,4%).

Le flessioni più ampie si registrano nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-17,1%), nell'industria del legno, della carta e della stampa (-10,8%) e nella fabbricazione di prodotti chimici (-8,6%).