Esteri

Gli Stati Uniti invieranno in Ucraina altri 750 milioni di dollari in armamenti

I russi, questo mercoledì, hanno dichiarato che 1.026 soldati della 36.a Brigata dei Marines ucraini schierati a difesa della città di Mariupol avrebbero deposto le armi, arrendendosi nei pressi dell'acciaieria di Ilyich. La notizia non è stata però confermata dal ministero della Difesa di Kiev. Inoltre, già lunedì scorso, il vicesindaco di Mariupol aveva bollato come falso un post su Facebook, attribuito alla stessa brigata, che affermava che le truppe stavano finendo le munizioni e mancavano di supporto.

In ogni caso, Mosca ha fatto sapere di essere ormai vicina a prendere il controllo totale di Mariupol, assediata e isolata dal resto dell'Ucraina oramai da settimane, con gli abitanti rimasti intrappolati in città che non hanno né cibo, né acqua... senza contare i continui bombardamenti cui sono giornalmente sottoposti.

Intanto, ha raggiunto 19.800 il numero di soldati russi rimasti uccisi in Ucraina dal 24 febbraio, secondo Kiev. Questo l'elenco aggiornato dei mezzi distrutti: 739 carri armati, 1.964 veicoli corazzati da combattimento, 358 pezzi di artiglieria, 115 sistemi lanciarazzi, 64 sistemi di difesa aerea, 158 aerei, 143 elicotteri, 1.429 veicoli, 76 depositi di carburante e 7 navi.

Le ultime immagini satellitari divulgate da Maxar l'11 aprile mostrano una colonna di mezzi militari russi lungo l'autostrada che conduce dalle città russe di Soloti e Valuyki (Russia occidentale) verso il confine con l'Ucraina. Altre immagini satellitari mostrano che l'aeroporto russo di Lipeck, a 400 Km dal confine orientale ucraino, ha raddoppiato il numero di aerei militari ospitati, portandolo a più di 30. All'11 aprile erano presenti 6 caccia Su-27, 14 bombardieri Su-30 o Su-34, 10 bombardieri Su-24 e 4 aerei non identificati.

Sul versante opposto, la Reuters ha anticipato che gli Stati Uniti invieranno ulteriori 750 milioni di dollari in armamenti all'Ucraina. Notizia che se verrà confermata, porterebbe la cifra complessiva degli aiuti militari finora inviati a Kiev a oltre 3 miliardi di dollari dall'inizio dell'amministrazione Biden.

Biden che ieri, suscitando il plauso di Zelensky, ha etichettato come genocidio ciò che la Russia sta facendo in Ucraina. Al di là che quanto sta accadendo si possa "formalmente" o meno definire tale, è però un fatto che le vittime civili causate dall'invasione russa stiano aumentando ed è un fatto che quei morti e quei feriti non abbiano alcuna giustificazione con le operazioni militari.

Secondo l'agenzia delle Nazioni Unite per i diritti umani, all'11 aprile, le vittime civili di questa guerra comprendono 1.892 morti e 2.558 feriti. Le cifre includono 71 bambini uccisi e 144 feriti. Il guaio è che tali cifre sono parziali, mentre il numero reale delle vittime civili sarebbe enormemente superiore.

Sul fronte diplomatico, i presidenti di Polonia e Paesi baltici, nelle prossime ore, si recheranno a Kiev per incontrare il presidente Zelensky. Anche una delegazione della Germania si recherà nella capitale ucraina guidata dal cancelliere Scholz. Di essa, però, non farà parte il presidente della Repubblica Federale, Steinmeier, perché definito persona non gradita per i suoi stretti legami con la Russia da lui avuti in passato. Difficile allora che la Merkel possa fare da mediatrice in futuri colloqui di pace, visto il ruolo da lei avuto nel raddoppiare il Nord Stream.

Oggi la Finlandia inizierà a discutere se chiedere o meno l'annessione alla Nato. Nel caso di via libera dal Parlamento, questo non faciliterebbe le tensioni esistenti tra Paesi occidentali e Mosca.

Infine, non di secondaria importanza la dichiarazione del primo ministro Denis Shmygal che ha fatto sapere che in Ucraina la semina è iniziata in tutte le regioni, ad eccezione di quella di Luhansk.


Crediti immagine: twitter.com/Mike_Eckel/status/1514101197933850626

Autore Alberto Valli
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