Il 6 ottobre 2018, il Santo Padre Francesco ha disposto uno studio accurato della documentazione riguardante McCarrick, conservata negli Archivi dei Dicasteri e degli Uffici della Santa Sede, al fine di appurare tutti i fatti rilevanti, situarli nel loro contesto storico e valutarli in maniera oggettiva.

L’esame dei documenti è avvenuto in conformità con le suddette istruzioni del Santo Padre e sotto la cura della Segreteria di Stato. Nessun limite è stato posto a tale esame, alle domande rivolte ai testimoni o all’utilizzo delle risorse necessarie allo svolgimento delle indagini. La Segreteria di Stato, avendo ora concluso il lavoro, ne illustra i risultati nel presente Rapporto sulla conoscenza istituzionale e il processo decisionale della Santa Sede riguardante l’ex Cardinale Theodore Edgar McCarrick (dal 1930 al 2017). 

Così inizia il "Rapporto sulla conoscenza istituzionale e il processo decisionale della Santa Sede riguardante l’ex cardinale Theodore Edgar McCarrick", partendo dal capitolo che ne spiega lo scopo e la natura.


McCarrick, il 24 maggio 1977 viene nominato vescovo ausiliare di New York e vescovo titolare di Rusubisir da papa Paolo VI; il 29 giugno dello stesso anno riceve l'ordinazione episcopale dal cardinale Terence James Cooke, coconsacranti l'arcivescovo John Joseph Maguire ed il vescovo Patrick Vincent Ahern.

Il 19 novembre 1981 papa Giovanni Paolo II lo nomina primo vescovo di Metuchen.

Il 30 maggio 1986 è nominato arcivescovo metropolita di Newark al posto del dimissionario Peter Leo Gerety. 

Il 17 ottobre 1998 viene affidata all'arcidiocesi di Newark la cura pastorale della missione sui iuris di Turks e Caicos e ne diventa pertanto superiore ecclesiastico.

Il 21 novembre 2000 viene trasferito all'arcidiocesi di Washington, dove succede al cardinale James Aloysius Hickey, dimessosi per raggiunti limiti di età.

Nel concistoro del 21 febbraio 2001 papa Giovanni Paolo II lo crea cardinale presbitero dei Santi Nereo e Achilleo.

Il 18 e il 19 aprile 2005 partecipa come cardinale elettore al conclave che porta all'elezione di papa Benedetto XVI.

Il 16 maggio 2006 papa Benedetto XVI accoglie la sua rinuncia, presentata per raggiunti limiti d'età.

Il 7 luglio 2010 compie 80 anni ed in base a quanto disposto dal motu proprio Ingravescentem Aetatem di papa Paolo VI del 1970, decadono tutti gli incarichi ricoperti nella Curia romana e con essi il diritto di entrare in conclave.

Nel febbraio 2019 viene dimesso dallo stato clericale da parte della sessione ordinaria della Congregazione per la dottrina della fede. Papa Francesco riconosce la natura definitiva, a norma di legge, di questa decisione, rendendola quindi res iudicata, cioè non più soggetta ad alcun ricorso.

Il motivo di tale decisione? Per aver compiuto per lungo tempo abusi omosessuali sia su adulti che su minori.


Le 450 pagine del rapporto pubblicate oggi vogliono dimostrare, agli scettici, che la Chiesa di Francesco non è più disposta a nascondere o ignorare vicende analoghe a quella che ha visto protagonista il cardinale americano, che qualunque caso - chiunque riguardi - dovrà essere vagliato con attenzione e che le accuse, se provate, non saranno ignorate.

Un memento, rivolto a tutti, per dire che la Chiesa ha realmente iniziato a voltare pagina... anche se chi succederà all'attuale pontefice non è detto che ne seguirà le orme.