"Adesione media del 75%, con punte del 90% in alcuni territori".

Così inizia la nota di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti a commento del  primo sciopero nazionale che ha coinvolto i lavoratori  di logistica e trasporti di Amazon Italia.

"È una protesta riuscita - spiegano le tre organizzazioni sindacali - anche oltre le nostre aspettative considerando che molte lavoratrici e molti lavoratori si sentono "ricattabili" perché hanno contratti atipici e quindi hanno visto la protesta come un rischio per il loro posto di lavoro precario. Torniamo a ribadire le ragioni della protesta: Amazon si è arricchita enormemente grazie al boom del commercio online in tempo di pandemia ed è giusto che redistribuisca parte di questa ricchezza anche in termini di diritti ai suoi dipendenti. L'azienda ad oggi si è sempre rifiutata di discutere con i sindacati la verifica dei turni, dei carichi e dei ritmi di lavoro imposti, la riduzione dell'orario di lavoro dei driver, la clausola sociale e la continuità occupazionale per tutti in caso di cambio appalto o cambio fornitore, la stabilizzazione dei tempi determinati e dei lavoratori interinali ed il rispetto delle normative sulla salute e la sicurezza.Ci aspettiamo da Amazon una convocazione in tempi brevissimi, in modo da non essere costretti a proseguire la protesta".

Conferma l'elevata partecipazione allo sciopero il segretario generale della Filt Cgil, Stefano Malorgio, con la seguente dichiarazione:"Un’adesione media nazionale del 75% tra i driver, con picchi fino all’adesione totale".Noi vogliamo che la ricchezza accumulata in questo periodo di grande sviluppo dell'e-commerce sia in qualche modo ridistribuita tra i lavoratori da un punto di vista della qualità del lavoro e del salario e che Amazon rispetti le regole del nostro paese prima fra tutte la rappresentanza dei lavoratori.Tra i corrieri attualmente ci sono carichi di lavoro insostenibili, non compatibili con la qualità del lavoro per una multinazionale così importante. Vogliamo inoltre verificare le condizioni di lavoro dentro i magazzini, da un punto di vista della sicurezza, del numero degli interinali occupati e sapere quali siano i salari.Confidiamo che questo sciopero possa riaprire il dialogo e far arrivare ad un accordo sulle richieste che abbiamo avanzato da gennaio sui carichi e le condizioni di lavoro, sui salari e sulle stabilizzazioni".

Questo, invece, il commento dell'Unione Sindacale di Base dal presidio di fronte allo stabilimento Amazon di Pomezia: