La possibile presenza di acqua su un pianeta non significa che, matematicamente, su quel determinato pianeta possano esserci forme di vita o che vi possano comunque essere ospitate.

Una considerazione che è stata dimostrata dagli scienziati di un team franco-spagnolo, guidato da Purificación Lopez Garcia, che hanno analizzato il cratere vulcanico di Dallol, nel nord-est dell’Etiopia, dove si trovano sorgenti d’acqua bollente, super salina e iperacida.

Quella delle sorgenti di Dallol è un'area notoriamente inospitale dove, anche d'inverno, si possono raggiungere temperature che superano i 45° Celsius. Tanto inospitale che qualcuno l'ha indicata come "set" di studio per testare le condizioni di vita su Marte.

In ogni caso, però, sembrava che a Dallol fosse possibile che qualche primitivo microrganismo si fosse adattato alle condizioni del sito.

Ma non è così. Infatti, dopo aver passato al setaccio i campioni di acqua di Dallol, i ricercatori hanno stabilito che nessuna forma di vita per come la conosciamo sarebbe in grado di resistere a così tanto calore, tanta acidità e tanta salinità contemporaneamente.

Pertanto, anche sulla Terra esistono luoghi dove, anche se c’è acqua, la vita – almeno quella basata sulla biochimica – non è possibile. Di conseguenza, non dovremmo aspettarci di trovare forme di vita in ambienti simili anche su altri pianeti.