L'ultimo aggiornamento sul bilancio della guerra fornito dall'esercito ucraino il 14 marzo, riporta che oltre 12.000 sono i soldati russi finora rimasti uccisi, 1.249 i veicoli corazzati per il trasporto di personale andati distrutti, 617 i veicoli generici, 389 i carri armati, 150 i pezzi di artiglieria, 60 le cisterne di carburante, 64 i sistemi di lancio multiplo di razzi, 90 gli elicotteri, 77 gli aerei, 34 i sistemi di guerra antiaerea, 8 i droni e 2 le imbarcazioni.


Nonostante ciò, bombardamenti e combattimenti non si placano, con diverse forti esplosioni che anche nel mattino sono state udite nel centro di Kiev, addebitate, per il momento, ai sistemi di difesa nel tentativo di intercettare i missili lanciati dai russi sulla capitale dove, all'alba, un condominio di nove piani nel quartiere settentrionale di Obolon è stato colpito e gravemente danneggiato.

Una persona è rimasta uccisa e sei ferite dopo che il relitto di un missile russo abbattuto è caduto in una strada residenziale di Kiev, distruggendo un autobus e causando un incendio in un edificio residenziale nel distretto di Kurenivka.

Sempre a nord della capitale, i russi hanno colpito l'impianto di produzione degli aerei Antonov che si trova presso l'aeroporto di Sviatoshyn, a circa 10 km dal centro di Kiev. Non sono state fornite ulteriori informazioni su danni e vittime.

Le autorità di Kiev hanno fatto sapere, in caso di assedio, di aver accumulato generi alimentari essenziali per un minimo di 2 settimane. Sono adesso due milioni le persone rimaste nella capitale.

È morta la donna incinta ferita nell'attacco russo all'ospedale di Mariupol dello scorso 9 marzo, così come il bambino che aveva in grembo. Era la stessa che era stata ritratta dai media mondiali mentre veniva portata via su una barella foto della donna portata in barella dopo l'aggressione. 

Sono arrivati a più di 2.500 i morti di Mariupol. L'esercito ucraino continua a tenere la città portuale sul mar d'Azov, ma i russi la stanno sistematicamente radendo al suolo, impedendo finora l'evacuazione dei civili e l'arrivo di un convoglio umanitario, tuttora in viaggio. 


Lunedì, tramite videoconferenza, le delegazioni ucraine e russe hanno ripreso i negoziati che dovrebbero continuare fino a martedì.


Secondo il ministero dell'Economia ucraino, il Paese ha subito danni causati dalla Russia per 120 miliardi di dollari a partire dallo scorso 24 febbraio, secondo quanto dichiarato dal viceministro dell'Economia Denys Kudin.

Aggiornamento delle ore 21.

Il colloquio in remoto tra la delegazione ucraina e quella russa è stato interrotto nel primo pomeriggio e riprenderà domani, a seguito di quella che il consigliere di Zelensky, Mykhaylo Podolyak, ha definito una pausa tecnica per consentire degli approfondimenti ai sottogruppi impegnati nel negoziato.


Oggi, finalmente, le prime auto private sono state in grado di lasciare Mariupol, secondo quanto riferito dal locale consiglio comunale.

Alle 13 di Kiev, 160 auto hanno lasciato la città lungo un corridoio umanitario in direzione di Berdyansk, città occupata dai russi, dove è però rimasto bloccato il convoglio di aiuti diretto verso la città portuale sul mar d'Azov.

Il coordinatore di Medici senza frontiere in Ucraina, Alex Wade, ha descritto le condizioni a Mariupol durante il fine settimana come "orribili", con scarse possibilità di rifornirsi di cibo o di avere accesso all'acqua corrente.

In serata, il vice primo ministro ucraino, Iryna Vereshchuk, ha dichiarato che circa 600-700 persone avevano raggiunto Berdyansk, aggiungendo che la Russia aveva impedito a camion e autobus di evacuare un maggior numero di civili.
 

In giornata, si è svolto a Roma il previsto colloquio tra il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, e Yang Jiechi, attuale direttore dell'Ufficio della Commissione Centrale degli Affari Esteri oltre che ex ambasciatore cinese a Washington ed ex ministro degli Esteri.

Sullivan ha detto chiaramente a Yang che a nessun paese sarà consentito di farla franca nel caso in cui aiutasse la Russia ad aggirare le sanzioni a cui l'occidente l'ha sottoposta, aggiungendo che l'America stava osservando molto attentamente fino a che punto la Cina fornisse supporto all'invasione dell'Ucraina da parte di Putin.

Secondo  quanto riportato dal Financial Times, che ha genericamente parlato di funzionari Usa nel citare la fonte, la Cina sarebbe però intenzionata a dare supporto alla Russia, fornendole assistenza militare.


Dei circa 1.000 mercenari siriani arruolati da Mosca per combattere in Ucraina, circa 400 di loro sono arrivati ​​in Russia

Sul fronte dell'avanzata, il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha detto che la Russia prenderà possesso delle grandi città ucraine, ma ad oggi, le truppe russe hanno occupato solo Kherson, anche se stanno cercando di entrare a Kiev, Chernihiv, Sumy, Kharkiv, Mykolaiv e Mariupol.

Inoltre, è arrivata la minaccia di nuovi attacchi da parte del ministero della Difesa russo che ha indicato come possibili obiettivi le strutture militari ucraine e quelli che la Russia ha chiamato "luoghi di soggiorno per mercenari stranieri" (come la base militare di addestramento per le missioni di pace a 6 Km dal confine polacco colpita nei giorni scorsi).

Ma rispetto a quanto dichiarato finora, le forze militari russe hanno preso di mira e colpito soprattutto obiettivi civili: case, scuole, ospedali...


L'Unione europea ha inasprito le sanzioni  contro le aziende russe Rosneft, Transneft, Gazprom Neft, nei confronti delle quali saranno congelati i finanziamenti per nuovi progetti legati alla produzione e all'esplorazione di combustibili fossili.  Nessun divieto o penalizzazione, però, per l'esportazione di petrolio e gas.


Intanto in Russia ci si oppone alla guerra di Putin anche in questo modo...

per porre fine a scene come questa...


Crediti immagine: State Emergency Service of Ukraine