L'incidenza settimanale a livello nazionale è stabile e si mantiene sopra la soglia di 50 casi settimanali per 100.000 abitanti. Diciotto Regioni/PPAAA sono classificate a rischio epidemico moderato; le restanti 3 sono classificate a rischio basso.

L'attuale impatto della malattia COVID-19 sui servizi ospedalieri è in aumento ma, complessivamente, ancora al di sotto delle soglie di allerta. La trasmissibilità stimata sui soli casi ospedalizzati è sopra la soglia epidemica.

La circolazione della variante delta è largamente prevalente in Italia. Questa variante è dominante nell'Unione Europea ed associata ad un aumento nel numero di nuovi casi di infezione anche in Paesi con alta copertura vaccinale.

Una più elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità.

È opportuno realizzare un capillare tracciamento, anche attraverso la collaborazione attiva dei cittadini per realizzare il contenimento dei casi; mantenere elevata l'attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l'ulteriore aumento della circolazione virale.


Punti chiave:

• Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 9 – 15 agosto 2021. Per i tempi che intercorrono tra l'esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l'infezione nella terza decade di luglio.

• È stabile l'incidenza settimanale a livello nazionale: 69 per 100.000 abitanti (09/08/2021-15/08/2021) vs 68 per 100.000 abitanti (02/08/2021-08/08/2021), dati flusso ISS. L'incidenza rimane al di sopra della soglia settimanale di 50 casi ogni 100.000 abitanti che potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sul contenimento ovvero sull'identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti.

Nel periodo 28 luglio – 10 agosto 2021, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,1 (range 1,00– 1,27), in diminuzione rispetto alla settimana precedente ma al di sopra della soglia epidemica. Si osserva una diminuzione anche dell'indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=1.08 (1.03-1.13) al 10/8/2021 vs Rt=1.2 (1.14-1.25) al 3/8/2021) che si mantiene tuttavia al di sopra della soglia epidemica. La elevata proporzione di soggetti giovani e asintomatici evidenziata dai dati epidemiologici pubblicati dall'Istituto Superiore di Sanità (www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-sorveglianza-dati) va considerata nella lettura di queste stime di trasmissibilità. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell'Rt riportato si rimanda all'approfondimento disponibile sul sito dell'Istituto Superiore di Sanità (www.iss.it/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5477037).

18 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio moderato, secondo il DM del 30 Aprile 2020. Le restanti 3 Regioni risultano classificate a rischio basso.

• Nessuna Regione/PA supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in aumento al 4,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute), con il numero di persone ricoverate in aumento da 322 (10/08/2021) a 423 (17/08/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta al 6,2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 2.880 (10/08/2021) a 3.472 (17/08/2021).

• Dodici Regioni/PPAA riportano allerte di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza.

Stabile il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (15.021 vs 15.026 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti aumenta leggermente (33% vs 32% la scorsa settimana). In lieve diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (46% vs 47%). Infine, il 21% è stato diagnosticato attraverso attività di screening.