Lettera aperta all'onorevole Rita Dalla Chiesa
Onorevole Rita Dalla Chiesa,
ho esitato prima di prendere carta e penna per scriverLe, ma le parole che Lei ha postato ieri su X, appena noti i primi risultati delle elezioni regionali in Emilia Romagna, mi hanno lasciato prima incredulo e poi sconcertato.
Incredulo perché avendo avuto modo di seguire le sue performance di conduttrice televisiva l’avevo idealizzata come una signora fine ed educata, forbita ed equilibrata nel parlare, dotata di selfcontrol, serena nei giudizi, mentre oggi, leggendo le parole dei suoi post ho ritrovata una persona astiosa, acidula, insensata, ma soprattutto rosicona.
Possibile che così radicale mutamento della personalità sia solo conseguenza della full immersion nella politica attiva, e del suo abbraccio a Forza Italia per essere eletta in Parlamento?
Certo è che quando, commentando il successo del governatore De Pascale in Emilia Romagna, Lei ha scritto su X:
“Con la sinistra solo tragedie, speravo che gli emiliani capissero” ed ha aggiunto “la prossima alluvione se lo ricorderanno”, è stato impossibile non rimanere sconcertato dalla stizza, dal veleno rancoroso, dall’enorme rosico che tracimava dalle sue parole senza senso.
Quanto meno cervellotico e farneticante il suo associare alla “sinistra” ogni umana tragedia, quasi ad attribuirle il potere di provocare uragani, nubifragi, trombe d’aria, inondazioni, di cui appunto hanno sofferto i cittadini di Emilia Romagna.
Se, invece, Lei intendesse riferirsi al protrarsi dei disagi per la popolazione ha dimenticato che dal 10 luglio 2023 opera in Emilia Romagna un Commissario straordinario alla ricostruzione, il generale Francesco Paolo Figliuolo nominato dal Governo Meloni, di cui Lei è alleata.
Un Commissario governativo che, però, deve adeguare i suoi interventi ai tardivi e carenti finanziamenti che riceve dal Governo.
Rileggendo ancora una volta le perfide parole riservate agli emiliani: “la prossima alluvione se lo ricorderanno”, mi sorprende che Lei, onorevole Dalla Chiesa, forse senza rendersene conto, si sia calata nelle vesti della iettatrice.
Ora, non ho motivo per dubitare che anche Lei, come tutti gli italiani, sia “stata vicina all’Emilia Romagna, una terra che ha vissuto momenti difficilissimi ed alle tante persone che hanno perso tutto a causa dell’alluvione”, ma questa vicinanza interiore, anche se affettuosa, non giustifica, comunque, tanta acrimonia nei confronti del milione di alluvionati che hanno eletto De Pascale.
Non so se lei leggerà mai queste righe, io confido comunque di non incappare più in futuro in parole malevoli e rosicone scritte da Lei.
Cordialmente
Alex di Monterosso