Un'intervista a Zapping, una enews al volo, due righe per complimentarsi con i lungimiranti commentatori che non hanno notato nessuna incoerenza di Italia Viva sul ddl Zan, un cordiale vaffa a Report e al suo conduttore e poi VROOOM... diritto a New York perché il lavoro, quello vero, lo chiama.
Quindi, alle sedute del Senato del 3 e 4 novembre, stando a quanto riportano i media, Matteo Renzi non parteciperà, perché è già a New York per il debutto in borsa della Delimobil, società di car sharing di cui il lobbista, mediatore, conferenziere e senatore di Rignano sull'Arno è uno dei membri del CdA.
Oltre ai circa 100mila dollari annui che l'incarico prevede (fonte Report) a Renzi sono quasi sicuramente state fornite delle quote azionarie della società. Pertanto, visto il suo coinvolgimento, non è illogica la sua partecipazione a Wall Street nel giorno in cui Delimobil Holding S.A. farà il suo debutto nel mercato azionario.
Per i più curiosi, la società verrà quotata al NYSE (simbolo DMOB) e metterà sul mercato 20.000.000 di azioni ad un prezzo tra i 10 e i 12 dollari.
Ma di cosa si occupa Delimobil? Di car sharing. Gli utenti che hanno bisogno di un auto, tramite un app, possono utilizzarla solo per il periodo di tempo di cui hanno bisogno.
Dove opera Delimobil? Adesso esclusivamente in Russia e in alcuni Stati dell'ex Unione sovietica.
A questo punto, la domanda sorge spontanea: ma perché mai il presidente e fondatore di Delimobil Holding S.A. (la società ha sede in Lussemburgo), Vincenzo Trani, ha sentito il bisogno di "assumere" il lobbista, mediatore, conferenziere e senatore Matteo Renzi per una società che opera esclusivamente in Russia?
A proposito, il motivo che Delimobil sia attiva in quel Paese è dovuto al fatto che il sig, Trani, dopo aver iniziato a lavorare come cassiere del Monte dei Paschi di Siena, nel 2000 si è trasferito in Russia, dove ha fatto una folgorante carriera nel settore bancario, prima di dedicarsi al mondo delle app e dei servizi di prenotazione online.
Dopo la breve parentesi, ritorniamo alla domanda precedente: ma perché Renzi è stato assunto nel CdA di Delimobil? La risposta è molto semplice. La quotazione in borsa è funzionale ai piani di espansione della società in nuovi mercati internazionali: Europa centrale e orientale, Paesi baltici, Asia, Taiwan, Filippine, America Latina, Transcaucasia, Asia centrale, Africa, Australia, Nuova Zelanda e... Medio Oriente.
Infatti, Delimobil pensa di espandersi anche in Turchia, Israele, Giordania, Iran, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Oman. E allora, se questi sono i piani, chi meglio di Renzi potrebbe fare da ambasciatore (Turchia a parte) in quei mercati dove ormai è praticamente di casa?
Se qualcuno volesse insinuare che tutto questo sia illecito, non è così. Se Renzi fosse stato eletto al Congresso degli Stati Uniti lo sarebbe, ma per il Parlamento italiano non ci sono problemi. I deputati e i senatori italiani, se lo desiderano, possono svolgere attività parallele all'incarico ricoperto, continuando a ricevere lo stipendio pagato dagli italiani, anche se non è ben chiaro per quale motivo, visto che i loro interessi vengono rappresentati quando capita e in subordine agli interessi prevalenti di arabi e russi, almeno nel caso di Renzi.
L'ultima annotazione riguarda la meraviglia, accompagnata dal disappunto, nell'esprimere rammarico - da parte dei politici italiani - del perché gli elettori disertino sempre di più le urne. Il problema semmai è opposto. Ma come è possibile che ci siano ancora così tanti italiani che vanno a votare, nonostante la classe politica che li rappresenta?