Il suo vero nome è Natalie Hershlag, nata a Gerusalemme nel giugno 1981, ed è anche cittadina americana. Al mondo, però, è conosciuta con il suo nome d'arte che ha caratterizzato la sua carriera di attrice, regista e produttrice cinematografica: Natalie Portman.

Quest'anno, la Portman è stata invitata in Israele per ritirare il Premio Genesis, istituito per rendere omaggio a personaggi di fama internazionale per l'impegno da loro dimostrato nei confronti della comunità ebraica o dello Stato di Israele.

Natalie Portman, però, non andrà a ritirarlo, e la Fondazione che ne cura la gestione non ha avuto altra scelta che cancellare la cerimonia prevista per il 28 giugno 2018.

«Israel was created exactly 70 years ago as a haven for refugees from the Holocaust. But the mistreatment of those suffering from today’s atrocities is simply not in line with my Jewish values. Because I care about Israel, I must stand up against violence, corruption, inequality, and abuse of power.»

Quelle sopra riportate sono le motivazioni che hanno indotto la Portman a decidere di non partecipare alla cerimonia, quando è stata informata che vi avrebbe partecipato anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e che avrebbe preso la parola.

Immediate le reazioni dei membri del governo israeliano che hanno accusato l'attrice americana di appoggiare le politiche antisemite di coloro che odiano lo Stato ebraico e la campagna BSD contro Israele.

In un post pubblicato su Instagram, di cui fa parte la dichiarazione riportata in precedenza, la Portman ha chiarito che non appoggia la campagna di boicottaggio nei confronti di Israele, ma di opporsi alla violenza, alla corruzione, all'ingiustizia e all'abuso di potere - di cui accusa l'attuale governo di Tel Aviv - perché non in linea con i suoi valori giudaici.

 

My decision not to attend the Genesis Prize ceremony has been mischaracterized by others. Let me speak for myself. I chose not to attend because I did not want to appear as endorsing Benjamin Netanyahu, who was to be giving a speech at the ceremony. By the same token, I am not part of the BDS movement and do not endorse it. Like many Israelis and Jews around the world, I can be critical of the leadership in Israel without wanting to boycott the entire nation. I treasure my Israeli friends and family, Israeli food, books, art, cinema, and dance. Israel was created exactly 70 years ago as a haven for refugees from the Holocaust. But the mistreatment of those suffering from today’s atrocities is simply not in line with my Jewish values. Because I care about Israel, I must stand up against violence, corruption, inequality, and abuse of power. Please do not take any words that do not come directly from me as my own. This experience has inspired me to support a number of charities in Israel. I will be announcing them soon, and I hope others will join me in supporting the great work they are doing.

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La Fondazione del Premio Genesis ha espresso il proprio dispiacere per tale decisione
e per la motivazione politica che la supporta: "La missione del Premio Genesis è creare uno spazio in cui mettere da parte la politica per dar risalto alle opere realizzate da ebrei che continuano a contribuire così allo sviluppo civile dell'umanità, ammirare l'identità e i valori ebraici ed il loro significato nel XXI secolo, rafforzare il legame tra lo Stato di Israele e la diaspora ebraica e per celebrare l'orgoglio di essere ebrei, specialmente in questo 70° anniversario dello Stato di Israele. Siamo delusi che quest'anno non saremo in grado di adempiere pienamente a questa missione."

Secondo quanto riportato dal quotidiano Haaretz, Natalie Portman non restituirà la ‎somma del Premio Genesis, un milione di dollari, che aveva detto di voler devolvere al supporto di programmi filantropici a favore dello sviluppo di politiche per favorire l'uguaglianza nei confronti delle donne.