In questi giorni, l'Italia ha introdotto una sostanza estratta dalla Cannabis - il CBD (cannabidiolo) - nell'elenco dei farmaci veri e propri, imponendo la vendita solo nelle farmacie.

Le applicazioni mediche del CBD, infatti, riguardano sia la terapia del dolore cronico sia il trattamento di due importanti forme di ansia, ovvero il disturbo ossessivo compulsivo e quello post traumatico.

Dunque, con il CBD (estratto dalla 'cannabis light') in farmacia arriva una importante alternativa ad altri farmaci, di cui in Italia c'è un utilizzo preoccupante.

Parliamo delle Benzodiazepine che sono il terzo farmaco in assoluto più abusato sia in adolescenza che in età adulta e l'utilizzo di questi farmaci per un periodo superiore alle quattro settimane determina nel 50% degli individui una dipendenza fisica o psicologica.
Parliamo degli Oppioidi, che  sono generalmente sicuri se assunti per breve periodo e sotto stretto controllo medico, ma hanno una lunga storia di usi impropri e di dipendenze. 

Visto che il CBD non è stupefacente, non provoca dipendenza e, di conseguenza, non sviluppa in alcun modo i sintomi  o aggravamenti da astinenza, c'è solo da capire se il Ministero della Salute ha intenzione di accompagnare l'inclusione del CBD tra i farmaci 'veri e proprio' con una serie di campagne di informazione e aggiornamento dei sanitari.

Nel caso dell'ansia, infatti,  il dato molto preoccupante è che 15 italiani su cento assumono regolarmente benzodiazepine: un numero enorme come sottolinea il dottor Fabio Lugoboni, direttore responsabile dell’Unità Medicina delle Dipendenze del Policlinico Borgo Roma di Verona. (link)

Le benzodiazepine non dovrebbero avere una assunzione continua per mesi e anni, dato che si raccomanda di non superare le quattro settimane di assunzione continua.
Infatti, "si verificano principalmente due aspetti: dipendenza, ovvero si è costretti a continuare ad assumerle perché se vengono sospese si sta male, e assuefazione, cioè col tempo è necessario aumentare le dosi perché quelle iniziali non fanno più effetto. ... L’eliminazione può portare infatti ad un’esacerbazione dell’ansia, una grave insonnia, contratture muscolari, alterazioni della vista, fischi alle orecchie ma la cosa peggiore sono le crisi convulsive."

La cosa si fa ancor più allarmante, sapendo che "le benzodiazepine dovrebbero essere strettamente evitate nelle persone anziane in genere, specialmente se affette da deterioramento cognitivo." (link)
Viceversa, sembrerebbe che l'utilizzo di questi farmaci rimane elevato con circa il 30% tra gli anziani con almeno due condizioni croniche ne fa uso. (link)

Riguardo gli oppioidi, ad esempio il tramadolo o il fentanyl, l'utilizzo è specifico per la terapia del dolore cronico, di cui soffrono 13 milioni di Italiani.

Il dato preoccupante per gli oppioidi è inverso a quello delle benzodiazepine: sono fortemente sottoutilizzati in Italia.  
Di contro, per il dolore c'è un uso diffuso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), che nel 2021 hanno segnato un +5,6% rispetto al 2020, con una media di 45 giorni di trattamento annuo. (link)

Messi da parte i FANS - che usati frequentemente hanno ricadute sulla circolazione, la digestione e i reni - i motivi per cui gli oppioidi sono sottoimpiegati nel nostro Paese - anche a costo di lasciare i pazienti senza adeguata terapia del dolore - nasce dai fenomeni di abuso negli USA che hanno portato alla dipendenza milioni di pazienti.

Infatti, AIFA raccomanda di "accertarsi che i pazienti comprendano come e quando assumere il trattamento e pianificare insieme a loro la durata più breve possibile dello stesso.
A tal riguardo, tutti i pazienti che ricevono la prescrizione di un medicinale oppioide devono essere istruiti sull’uso appropriato e sui rischi di abuso e dipendenza". (link)

Dunque, dopo mille resistenze, anche in Italia un componente della cannabis è diventato un farmaco utile per le condizioni dolorose croniche e per la gestione dell'ansia, ma  non è stupefacente, non provoca dipendenza e, di conseguenza, non sviluppa in alcun modo i sintomi  o aggravamenti da astinenza.

L'unica cosa di cui dovremmo chiederci è quando il CBD sarà inserito tra i farmaci esenti dal ticket. Ma sarà così?

Sono tanti gli italiani che attendono una cura che non dia dipendenza e altri effetti negativi : ci sono tredici milioni che combattono con il dolore, circa 8 milioni che almeno una volta nella vita hanno sofferto di disturbi d'ansia, almeno tre milioni che vivono nell'ansia, oltre 300mila malati sono dipendenti da oppioidi.