Una tragedia che somiglia alle altre, quella accaduta mercoledì a Cisterna di Latina: anni con il fiato sul collo, aggressioni, violenze morali, fisiche, stalking.

Il modello maschile che non riesce a sopportare di essere lasciato, convinto che non esista nessuno al infuori di lui, la non accettazione che lei possa vivere senza di lui.

Una donna non viene mai ammazzata all’improvviso, è sempre un delitto premeditato, non un raptus della follia... questi assassini non possono esser chiamati matti.

La storia di Antonietta Gargiulo è la storia di tante donne che decidono di separarsi. Il marito, Luigi Capasso, non accetta di poter essere lasciato. È un tipo aggressivo, geloso... così lo descrivevano anche le figlie: botte in strada, denunce per stalking, una truffa all’assicurazione, la sospensione dal servizio.

Possiamo parlare di omicidio premeditato. Luigi arriva alle 5 di mattina, litiga con la moglie, gli spara, entra in casa, uccide le figlie. Arrivano i negoziatori dei carabinieri (esperti che trattano umanamente, quasi psicologicamente, uomini come Luigi), ma a nulla servono le nove ore di trattative... l'uomo si toglie la vita.

Se Antonietta, viso dolce, temeva per la sua vita e per quella delle bimbe, perché nessuno ha fatto nulla, perché l’arma dei carabinieri non è riuscita a tutelare almeno le bimbe, portarle in un posto sicuro, visto che la violenza era ripetitiva?

Fermiamoci a riflettere su questo ultimo caso di femminicidio, riflettiamo su quell’amore che si consuma e diventa odio.

Ripartiamo da zero, iniziamo a insegnare ai nostri figli il rispetto per l’essere umano, perché chi è aggressivo violento ha delle lacune comportamentali... non è matto, non è folle, è lucido e... premedita.