Nel corso delle interrogazioni a risposta immediata di mercoledì 13 marzo, il verde Bonelli ha chiesto a Salvini, in qualità di ministro delle Infrastrutture, chiarimenti e iniziative in ordine alle obbligazioni contrattuali poste a carico della società Stretto di Messina Spa nel caso di aumento dei costi e di ritardi nell'esecuzione del Ponte sullo Stretto:
"Signor Ministro, lei, con legge, ha riesumato il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, vecchio di oltre 10 anni. Un costo che era, inizialmente, nel 2005, di 3,9 miliardi di euro, e che poi è arrivato, secondo i dati del documento di programmazione economica e finanziaria, a 13,5 miliardi di euro. L'amministratore delegato della società Stretto di Messina, Ciucci, tra l'altro, in concomitanza con la scuola politica della Lega, ha affermato che l'opera si farà e, se qualcuno non la vorrà fare - ossia lo Stato -, dovrà pagare un biglietto. Ha usato queste testuali parole. Allora, le chiedo di sapere quali siano le obbligazioni contrattuali poste a carico del contraente generale e se lei non ritenga opportuno prevedere, invece, penali nei confronti della società che dovrà costruire il Ponte, in caso di aumento di costi e di ritardi nell'esecuzione dell'opera".
Ricorrendo ad un sapiente dosaggio di arroganza, supponenza e menefreghismo, Salvini ha risposto così:
"Grazie per l'interrogazione su un'infrastruttura, fra le tante che gli italiani aspettano da alcuni decenni. Evidenzio in premessa che l'interrogazione ha ad oggetto rapporti contrattuali che riguardano esclusivamente le parti in causa e, come lei sa, la società Stretto di Messina è il contraente generale. Si tratta di una sfera di autonomia contrattuale che poco ha a che vedere con la trasparenza sul progresso del percorso progettuale. Proprio su questo aspetto, peraltro, la società Stretto di Messina ha consegnato, nei giorni scorsi, ai Presidenti delle due Camere - e quindi sono disponibili a chiunque in quest'Aula - la relazione di aggiornamento del progetto relativo al Ponte sullo stretto e la relativa documentazione di corredo, approvata dal CdA della società.La documentazione è corposa e assolutamente interessante e approfondita, quindi tutti i parlamentari potranno liberamente addentrarsi in questa documentazione, riga per riga, metro per metro. Questo si aggiunge all'accesso diretto ai predetti atti, che è stato garantito proprio all'onorevole interrogante, peraltro, la scorsa settimana, dalla società Stretto di Messina. Sul fronte della trasparenza penso, quindi, che non vi possano essere obiezioni sul percorso intrapreso.Il quesito posto attiene, invece, ad altre questioni, su cui vorrei condividere quattro brevissime considerazioni. Uno, ai sensi dell'articolo 4 del decreto-legge n. 35 del 2023, la relazione e i documenti di accompagnamento sono stati redatti conformemente a quanto previsto nell'atto negoziale prodromico che la società Stretto di Messina ha stipulato a titolo non oneroso - ripeto, non oneroso - con il contraente generale per l'adeguamento della progettazione. Due, gli oneri relativi all'aggiornamento del progetto definitivo sono legati a fattori tecnici - il Ponte lo faranno gli ingegneri, i geologi, gli architetti, gli operai, gli artigiani, e non i Ministri -, come l'adeguamento alle norme tecniche di costruzione vigenti. In ogni caso, tornando al punto precedente, nell'atto, il contraente generale rinuncia a ogni e qualsiasi pretesa in relazione all'esecuzione delle predette attività a titolo non oneroso. Punto tre, l'articolo 2 del succitato decreto-legge affida alla Convenzione tra MIT e Stretto di Messina la definizione del programma di costruzione di tutte le opere, con i relativi termini, nonché con le penali e le ipotesi di decadenza, come è ovvio, dalla concessione, con le relative procedure. Si tratta, quindi, di un tema da inquadrare nell'ambito dei rapporti tra concedente e concessionario, fermo restando che spetta al concessionario, nell'ambito della relativa autonomia contrattuale, regolare la gestione di ritardi, penali e aumenti di costi incomputabili, imputabili al contraente generale.Ultimo punto, la rinuncia al contenzioso avverrà secondo i tempi previsti dal predetto decreto-legge, ovvero all'esito dell'approvazione del progetto definitivo da parte del CIPESS, e comunque costituisce condizione di efficacia della ripresa degli effetti del contratto originario tra Stretto di Messina e contraente generale.In conclusione, siamo di fronte ad un percorso che si sta svolgendo nel rigoroso rispetto di quanto previsto dalla legge. Ribadisco ancora una volta che garantire serietà e trasparenza - ci sono stati già incontri tra la società e le prefetture locali per un protocollo di legalità rispetto a questo percorso - non significa certo sostituirsi, come dicevo, agli ingegneri e ai tecnici italiani che dovranno costruire il Ponte, né alla società concessionaria che dovrà garantirne la realizzazione.Io rispetto la sua opinione, assolutamente contraria a questa come ad altre grandi opere, penso alla TAV e penso al Mose. Per quello che mi riguarda, penso che gli italiani ci abbiano dato fiducia proprio per realizzare quelle piccole e grandi opere, in Sicilia, in Lombardia, nel Lazio, in Veneto, che, da troppi anni, i professionisti del “no” stanno bloccando".
In replica, Bonelli ha fatto però presente a Salvini che la trasparentissima relazione descritta metro per metro nella documentazione depositata in Parlamento è invece alquanto, se non molto, nebulosa:
"Signor Ministro, la sua risposta è veramente sconcertante. Lei termina il suo intervento riferendosi a quelli del “no”, ma lei, nel 2016, era il clone di Angelo Bonelli, lei la pensava come me, era contrario al Ponte sullo Stretto di Messina. Forse dovrebbe spiegare agli italiani la ragione per cui lei ha cambiato idea. Sarebbe molto curioso sapere questo.Però andiamo nel merito, signor Ministro. Lei, con riferimento alla questione delle penali, ossia se la società dovesse fare o non fare l'opera, ha detto che la questione riguarda la società Stretto di Messina e il consorzio Eurolink. Gli italiani oggi hanno saputo che 14 miliardi di euro verranno gestiti dalla società Stretto di Messina e dal consorzio Eurolink, e non potrà né il Parlamento, né nessuno esercitare una sola funzione di sapere come e perché verranno realizzati questi obblighi contrattuali. State dando una cambiale in bianco per gestire 14 miliardi di euro in una maniera incredibile.Signor Ministro, adesso le farò vedere una cosa in diretta, così la vedranno tutti gli italiani: questa è la relazione del comitato scientifico. A pagina 47, sa che cosa c'è scritto? Chiede, il comitato scientifico, di adeguare il progetto perché, in realtà, per quanto riguarda le prove del vento, non sono state fatte. Sa che cosa risponde il consorzio Eurolink al comitato scientifico e alla società Stretto di Messina? Ma, guardate, noi le potremmo fare - è scritto qui, a pagina 47 - però perdiamo tempo. Signor Ministro, perché lei sta mettendo fretta per fare un'opera che dovrebbe essere fatta con tutti questi criteri? C'è scritto qui. E sa che cosa c'è scritto a pagina 14 di questa relazione? Che la zonizzazione microsismica non è stata fatta e si chiede di farla. Voi pensate di realizzare un'infrastruttura di questo tipo nella zona dove è avvenuto il terremoto più importante della storia della Repubblica senza fare la microzonizzazione sismica? Lei è spregiudicato, signor Ministro. Lei deve fermarsi a ragionare per il bene degli italiani".
Poi, si potrebbe aggiungere che Salvini - subito interrotto dal presidente di turno Rampelli - ha cercato di ribattere alla replica di Bonelli, non sapendo - evidentemente - che ciò non è previsto dal regolamento nella procedura relativa alle interrogazioni a risposta immediata. Questa procedura è tale da anni... ma Salvini non ne è al corrente, nonostante da anni sia stato eletto in Parlamento. Se lo avesse frequentato con più assiduità, forse, lo avrebbe saputo.