ROMA – (Ernesto Genoni) - L’ incontro ieri mattina a Palazzo Piacentini in un cordiale e costruttivo colloquio durato circa novanta minuti, da subito condivisa la necessità di invertire il trend produttivo negativo degli ultimi venti anni, nella convinzione che l'Italia possa consolidare, nel nuovo contesto globale, la sua produzione industriale orgoglio del Made in Italy.

Stellantis è una holding multinazionale olandese produttrice di autoveicoli, nata dalla fusione tra i gruppi Fiat Chrysler Automobiles e PSA. Nel 2022 è risultato il 29º gruppo al mondo per fatturato nella Fortune Global 500.

La società, che ha sede legale ad Amsterdam e sede operativa a Hoofddorp, controlla ben quattordici marchi automobilistici: Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Citroën, Dodge, DS Automobiles, FIAT, Jeep, Lancia, Maserati, Opel, Peugeot, Ram Trucks e Vauxhall. Il gruppo ha siti produttivi, di proprietà o in joint venture, in ventinove Paesi situati tra Europa, America, Africa e Asia. 

Il ministro Urso – si legge nella nota - ha illustrato il documento di politica industriale sull'automotive elaborato sulla base anche del confronto con le parti sociali e produttive e con le Regioni sede di stabilimenti di Stellantis, nel quale si indicano obiettivi e modalità per aumentare i livelli produttivi, ampliare la gamma dei modelli, investire su ricerca e innovazione, a tutela della occupazione e della intera filiera del settore.

Nel condividere gli obiettivi del documento, le parti hanno costituto un gruppo di lavoro tecnico per giungere entro la fine del mese ad un "accordo di transizione", che dovrà tutelare la produzione e l'occupazione interna, nel quadro di una rinnovata politica industriale europea.