Il Libano è allo stremo e ogni giorno è sempre più in ginocchio: il sistema bancario è fallito dal 2019 ed è ormai cronica l'assenza di benzina, elettricità e medicinali.

Le Nazioni Unite stimano in oltre 350 milioni di dollari gli aiuti d'emergenza per la popolazione, che saranno raccolti nella Conferenza Internazionale organizzata per i prossimi giorni da Francia e Onu.

Il Paese non ha un governo nel pieno dei suoi poteri dall'agosto dello scorso anno, quando il premier Diab si dimise in seguito alle esplosioni e non lo ha avuto neppure per il 4 agosto, il loro anniversario, come si era augurato il primo ministro incaricato Najib Mikati che ha ammesso l'esistenza di divergenze tra le forze politiche. 

"Da mesi chiediamo aiuto per il Libano che sta attraversando la crisi più difficile e duratura della sua storia dal punto di vista politico, economico, sociale e sanitario. Proprio per quest'ultimo aspetto sta registrando vittime tutti i giorni per colpa del Coronavirus che è molto diffuso a causa della variante Delta, in particolare tra i giovani. Non ci sono posti letto, i pazienti muoiono per strada, mancano medicinali, bombole di ossigeno e i professionisti della sanità lasciano il paese: ultimamente più di 1.000 medici e più di 600 infermieri hanno lasciato il Libano per problemi economici e lavorativi.

In Libano si registrano più di 564 mila contagiati da Covid, 538mila guariti, circa 8.000 morti, mentre solo il 26% della popolazione ha ricevuto una dose del vaccino.

Anche dal Libano la conferma dell'esistenza di una varianti locale, così come si è verificato anche in Libia, Algeria, Tunisia, Sud Africa. Inoltre, dal Libano arriva un'altra conferma dai dati dei contagiati: la variante delta e le sue mutazioni locali (variante libanese) hanno provocato un aumento del 120% dell'ingresso negli ospedali e del 137% dei morti.

L'80% dei contagiati non è vaccinato, l'11% è vaccinato con una dose ed il 9% è vaccinato con due dosi. Il libano è in trattativa con la Russia per la produzione locale del vaccino Sputnik, che già è utilizzato nel Paese insieme a quelli prodotti da Pfizer e AstraZeneca.

Questo è quanto dichiarato in una nota da Foad Aodi, presidente Umem e Co-mai e membro della Commissione salute Globale della Fnomceo, grazie ai suoi contatti diretto con giornalisti e medici libanesi rappresentanti locali di Umem, che fanno un appello congiunto al Governo Italiano e alla Commissione Europea e all'OMS per aiutare il Libano. 

Fonte: Ufficio Stampa AMSI - UNUITIPERUNIRE.ORG