Amore & Viaggi - Piccola storia di ordinario turismo - Infatuazione iberica 2
Parte II - Andalusia
Genna è da sempre delegata alla consultazione dei cataloghi, che occupa mediamente le serate di due settimane a tempo pieno.
E’ una giungla inestricabile d’informazioni: sconto sposi, sconto anziani, bambino gratis, formula light, tre per due. Loro non rientrano in nessuna delle categorie e beccano regolarmente il prezzo pieno.
Allorché finalmente hanno deciso quello che fa al loro caso, vengono intempestivamente informati che “l’aeromobile non è disponibile “ quindi: o si riducono a una sola settimana o cambiano programma, e veloci a decidere, perché ferragosto è vicino
Ma noi abbiamo prenotato per tempo!
Non importa, è così.
Bologna è il solo scalo disponibile. Quando, la mattina d'agosto, imboccano l’autostrada da Serravalle, non fanno in tempo a mettervi ruota che sono già fermi: il display avverte che la coda arriva fino a Rimini.
Roberto è pieno di risorse. Mette sapientemente alla frusta la povera Panda, al primo svincolo esce dall’autostrada e, da esperto cocchiere, imbocca la via Emilia a tavoletta.
Genna è tutta un tremore e lo avvisa che, se li ferma la Polizia, li attendono nell’ordine: multone salatissimo corrispondente a quasi la metà di uno stipendio; ritiro della sua patente; ordinanza prefettizia, della serie " alla prossima non te la perdono"; tafferuglio con notte in guardina, per nota allergia di Roberto alle divise.
Come non detto. Sfrecciano per i paesetti padani immersi nel sonno domenicale ed eccoli a Borgo Panigale, nel parcheggio stipato all’inverosimile.
Interpellato, l’addetto scuote la testa:non c'è più un posto, neppure a pagamento.
Domanda: c'è rischio di rimozione? Risposta: eh sì, ogni tanto.
I due mollano il bolide alla bell' e meglio. Sempre correndo, con i bagagli ballonzolanti e le valigie che si cappottano, arrivano ai gates e vengono imbarcati al volo.
Viratone clamoroso dell’aereo in faccia al mare e atterraggio a Malaga.
Pregustano già gli ozi del confortevole albergo sul mare prenotato a Torremolinos, rigorosamente con balcone e aria condizionata.
Non trovano né l’uno né l’altra e, alle rimostranze, segue un ‘alzata di spalle.
L’aria della camera viene in realtà mossa da una superventola. La scelta è tra lo schiattare di caldo o un megatorcicollo certo: optano per la prima soluzione.
Il paese. Megadormitori per turistotti del popolino che lì si riversano da tutta Europa; miriadi di negozi ed empori che vendono ogni cianfrusaglia possibile; l’antico borgo quasi soffocato, invisibile; il mare, difficile da vedere e anche da... usare.
Gita a Minjias, un tipico villaggio andaluso, molto suggestivo, molto pittoresco.
Abbrustoliti dall' implacabile sole andaluso, visitano un museo della corrida, in cerca di rifugio dalla canicola. C'è un’aria d’antico che intriga. O forse è odore di muffa.
Nella hall dell'hotel (2 mq circa) fanno bella mostra locandine della fiesta brava, stasera, domani, a la cinque de la tarde!
Detto fatto, ultima giornata, a Malaga. Senza avvedersene si avvicinano all'arena; chiedono a un vigile: “Arena? Corrida?” Sembra contento: “Si, senor, adelante!”, e li invita ad affrettarsi. Cautamente chiedono a un bigliettaio: “Corrida? Con matador?” Risposta: “Sì, senor, adelante!”; ha fretta, lui. “Corrida con toro?” Quello li guarda con commiserazione: “Sì, sì, con toro!”