Ormai è quasi 'ufficiale': se le Pubbliche Amministrazioni non progettano per ottenere le risorse del PNRR, poi non ci sono neanche i soldi per le Riforme.
E, progressivamente, mancheranno ancor più anche quelli per tirare avanti.
Perché accade questo? Per quattro diversi motivi - ahi noi - molto semplici.
1- la PA non prevede al proprio interno le competenze professionali e gerarchiche necessarie per sviluppare il partecipative design e il project management.
Infatti, la grandissima parte delle dirigenze pubbliche è laureata in giurisprudenza o in medicina, mentre la maggioranza dei docenti è di ambito umanistico.
2- Più in generale, le lauree STEM (economia, ingegneria, sistemi eccetera) in Italia sono relativamente rare e il comparto informatico (hardware) è equiparato a quello metalmeccanico.
A livello locale, mancano le risorse professionali per elaborare una mole progettuale da centinaia di milioni di euro, specie se poi va implementata nel giro di un anno o due.
3- La PA lamenta di essere sotto organici, cosa parzialmente vera perché a contraltare ci sono anche forti esuberi in alcune regioni. Fatto sta che la PA lavora al limite delle proprie capacità.
Dunque, lo sviluppo di progetti - anziché fonte di semplificazione e finanziamento - può essere percepito come un mero aggravio di lavoro o, comunque, qualcosa di rinviabile, se mancano le direttive.
4- In una nazione dove tanta PA è ancora legata al cartaceo e alla lavorazione in filiera, progettare una trasformazione può essere percepito come qualcosa di molto criptico, se non c'è stata né fosse in corso una formazione accelerata.
Formazione (e resilienza) che potevano iniziare già 20 anni fa, se non allo scoccare del III Millennio almeno dopo il sinistro presagio delle Torri Gemelle.
Come? Ammodernando i corsi di laurea, finanziando formazione in servizio, smettendola con i premi a pioggia, estendendo la dirigenza lauree diverse da medicina o legge.
Oggi, come pretendere che un ottimo medico o giurista possa di punto in bianco progettare la trasformazione (digitale e resiliente) se ha studiato tutt'altro come di altro si è occupato con eccellenza, senza almeno il diritto ad un percorso formativo apposito ed a direttive (cioè mission) certe?
La chiave di tutto questo sono le Regioni, le Città Metropolitane e gli Enti Territoriali.
Sono attribuiti a loro i poteri costituzionali nei settori chiave del PNRR: assistenza sociosanitaria, formazione professionale, mobilità, ambiente.
Ricordiamo tutti che l'alert sul sistema sanitario regionale da cui non pervenivano neanche i dati per Agenas è esattamente di un anno fa e c'era ancora Draghi quando si dovette rinviare il PNRR Sanità che era in dirittura d'arrivo.
Ebbene, è passato un altro anno, è cambiato il governo, ma ...