Fino a qualche tempo fa la parola aula bunker veniva associata solamente alle carceri di massima sicurezza, nell'ultimo periodo però abbiamo assistito ad un imponente mutazione, ovvero le aule istituzionali quelle dove politici e politicanti eletti ed al servizio del popolo che dovrebbero garantire ad esso trasparenza e fiducia, si trincerano all'interno delle suddette aule trasformandole di fatto in veri e propri bunker inaccessibili ai cittadini ed ai giornalisti, che a norma di legge hanno e devono avere la possibilità di assistere in presenza alle discussioni che li riguardano.
Un esclusione comprensibile per motivi sanitari in piena pandemia dove le restrizioni la facevano da padrone e di fatto evitavano ogni tipo di contatto e vicinanza tra le persone, un discorso però che diventa abbastanza ambiguo e grottesco dopo due anni.
In un periodo in cui vaccini e greenpass la fanno da padrone permettendo l'accesso ad ogni tipo di attività ed evento, basti pensare agli eventi sportivi dove la capienza e la presenza del pubblico è stata estesa addirittura al 75% quindi permettendo l'accesso in contemporanea a migliaia di persone, agli eventi culturali dove la capienza attualmente è al 100%, per non parlare di cinema e teatri dove non è neanche più previsto il distanziamento tra persone e poltrone ma ci si accomoda previa esibizione di greenpass l'uno accanto all'altro, di fatto ad oggi l'unico posto dove non è possibile avere accesso in nessun modo è il parlamentino lidense che impedisce anche a possessori di greenpass di fare presenza tra il pubblico durante i consigli.
La beffa poi si completa quando si viene a scoprire che in gran parte delle regioni d'Italia i consigli sono aperti al pubblico, l'ultimo in ordine cronologico è il consiglio comunale di Modena che ha riaperto al pubblico riducendo soltanto la capienza al 50% degli spettatori previsti.
Nel X Municipio però nonostante i vari reclami dei cittadini l'amministrazione precedente e quella attuale fanno orecchie da mercante e continuano a negare l'accesso nascondendosi dietro la dicitura "a causa del mancato distanziamento l'accesso in aula non può essere consentito ai visitatori" suona ancora più strano però quando facendo un giro da quelle parti si nota che la parte destinata al pubblico è già da diverso tempo divisa e distanziata in quanto i posti a sedere sono contrassegnati ed indicati da cartelli che specificano in quali ci si può accomodare e quali vanno lasciati liberi garantendo il giusto distanziamento tra persone.
Facendo un conto abbiamo contato esattamente 12 posti liberi e 13 in cui è presente il foglio che vieta di accomodarsi quindi l'aula è gia ridotta in maniera esplicita al 50% della capienza, resta da capire soltanto perché nonostante il greenpass, nonostante in molti luoghi l'ingresso è abbondantemente consentito e nonostante l'aula sia spaziosa e già contingentata a ieri giorno in cui si è svolto l'ultimo consiglio la presenza del pubblico era ancora vietata.
La beffa finale riguarda poi il piano B dell'amministrazione ovvero essendo vietato al pubblico la visione in presenza, è disponibile sui canali istituzionali la diretta streaming dei consigli per dare a tutti la possibilità di seguire i lavori in aula, bene direte voi, purtroppo però non è così in quanto spesso e la giornata di ieri lo dimostra e conferma, la diretta streaming non parte, e quando parte lo fa in abbondante ritardo a lavori già iniziati, la qualità audio video è pessima, la pagina va in blocco continuo e nessuno cittadini e giornalisti possono prendere visione di ciò che accade in quell'aula.
Tra meno di 7 giorni dovrebbe essere previsto il prossimo consiglio, un consiglio che anche a causa degli enormi disagi tecnologici che affliggono il municipio ci auguriamo sia in presenza sempre rispettando le vigenti norme di sicurezza, quindi dando accesso soltanto a possessori di greenpass, indossando mascherine e distanziando le persone tra loro, per garantire la trasparenza ai cittadini ed il diritto di cronaca e di lavoro ad operatori e giornalisti, in quanto la scusa delle norme sanitarie inizia a suonare abbastanza strana a gran parte della popolazione municipale che vede tutto ciò soltanto un modo per nascondersi dai cittadini e fare il bello e cattivo tempo in assoluta solitudine ed ombra, senza diritto di replica o critica che in democrazia devono essere sempre garantiti.