Charles Scicluna, arcivescovo di Malta e Segretario Aggiunto del Dicastero per la Dottrina della Fede della Santa Sede, ha detto che la Chiesa cattolica dovrebbe «riflettere seriamente» sulla possibilità di consentire ai preti di sposarsi.

Nel corso di un’intervista rilasciata al giornale Times of Malta, il consigliere di Papa Francesco, ha dichiarato che il celibato «È stato facoltativo per il primo millennio di esistenza della Chiesa e dovrebbe ritornare a esserlo».

La Chiesa cattolica che utilizza il rito latino è l’unica religione cristiana a richiedere che tutti i suoi sacerdoti siano celibi, ovvero che si astengano dal matrimonio. Il Vaticano si è interrogato a più riprese nel corso della storia su questa prassi, motivata dall’idea che i preti, liberi da legami matrimoniali e familiari, possano godere di maggiore libertà interiore e del tempo necessario da dedicare al servizio ecclesiale. Nella sua finalità pratica, il celibato dovrebbe inoltre permettere alla Chiesa di conservare intatti i suoi beni. Secondo Scicluna, però, si tratta di una regola che va cambiata.

«Questa è probabilmente la prima volta che lo dico pubblicamente e ad alcune persone sembrerà eretico - ha detto l’arcivescovo - Perché dovremmo perdere un giovane che sarebbe potuto essere un bravo prete, solo perché voleva sposarsi? Abbiamo perso buoni preti solo perché hanno scelto il matrimonio». I preti e i religiosi sposati nel mondo sono circa 100.000; di questi fanno parte della Chiesa cattolica coloro che aderiscono, per esempio, al rito orientale e anglicano. Nel 2017, Papa Francesco ha ipotizzato la possibilità di consentire l’ordinazione di alcuni uomini anziani sposati, già inseriti nelle attività della Chiesa, da inviare in zone remote del mondo dove c’è carenza di sacerdoti. 2 anni dopo, qualsiasi modifica alla regola del celibato è stata esclusa e nel 2021 il Papa ha respinto la proposta di rendere preti alcuni uomini anziani sposati presenti in Amazzonia, dove la Chiesa non riesce ad assicurare la presenza dei propri ministri ordinati. Papa Francesco ha rifiutato questa possibilità affermando che il cambiamento della regola del celibato non dovrebbe servire solo a risolvere la crisi vocazionale che la Chiesa sta affrontando. L’arcivescovo Scicluna ha detto al Times of Malta di essere d’accordo con questa visione. D’altra parte ha spiegato che «Un uomo può maturare, impegnarsi in relazioni, amare una donna. Allo stato attuale, deve scegliere tra lei e il sacerdozio, e alcuni preti affrontano questa situazione intraprendendo segretamente relazioni sentimentali».

Per Scicluna, alcuni preti hanno una relazione impegnata da anni e altri hanno anche avuto segretamente dei figli: «Questa è una realtà globale; non succede solo a Malta. Sappiamo che ci sono preti in tutto il mondo che hanno anche figli e penso che ce ne siano anche alcuni a Malta che potrebbero averli».

Intanto il tema del celibato resta una questione aperta. A ottobre 2023, in occasione della prima sessione del Sinodo sulla sinodalità, la 16° assemblea generale convocata da Papa Francesco che ha radunato i vescovi cattolici di tutto il mondo, solo 55 votanti su 291 hanno ritenuto che il celibato sacerdotale sia una questione di cui la Chiesa non deve occuparsi.



Fonte: lasvolta.it.  Foto: Charles Scicluna