Riportando le dichiarazioni del viceministro degli Esteri russo, Alexander Grushko, la Tass ha reso noto che l'accordo sul grano, per consentire un corridoio sicuro nel mar Nero per il trasporto dei cereali ucraini, è stato prorogato di altri 60 giorni. Pertanto, poiché l'accordo scadeva a fine mese, si deve intendere che la nuova scadenza è stata portata a fine maggio.
Mosca, nel frattempo, pretende che venga rispettato l'impegno dato alla Russia "sull'attuazione del cosiddetto secondo binario, ovvero la rimozione di tutte le sanzioni, dirette e indirette, sulla fornitura di prodotti agricoli russi ai mercati internazionali.
"Non si tratta solo dell'effettiva possibilità di trasporto in sé - ha affermato Grushko -, ma anche dell'accesso ai porti stranieri, del ripristino delle garanzie assicurative sui trasporti marittimi, nonché della necessità di risolvere problemi legati direttamente alla produzione, alla coltivazione del grano nel nostro paese", così come "la consegna dei rispettivi macchinari, pezzi di ricambio e varie attrezzature agricole".
L'accordo sul grano sarà esteso alle stesse condizioni definite in precedenza, ha detto Grushko ai giornalisti, sottolineando però che la rimozione delle restrizioni sulle esportazioni agricole russe sta procedendo, ma lentamente, ha osservato:
"I nostri fertilizzanti, che siamo pronti a consegnare gratuitamente ai Paesi più poveri, restano ancora nei porti di una sfilza di Paesi, con barriere artificiali e ritardi in corso", ha concluso Grushko.
Alcuni giorni fa, il segretario della Nazioni Uniti, Guterres, si era recato a Kiev dove aveva incontrato il presidente Zelensky per parlare, anche, dell'accordo sul grano in scadenza.