Il primo braccio di ferro che, sotto i labari neri e oro del Governo Meloni 1°, Salvini e la sua controfigura, il ministro Piantedosi, hanno ingaggiato con le ONG si è concluso con il punteggio: ONG vs Piantedosi 3 a 0 !

Una débâcle cocente di cui Salvini non parla preferendo turlupinare chi ancora gli dà retta con twitt esultanti perché la ONG Ocean Viking di MSF sta facendo rotta verso Marsiglia, o perché la ONG spagnola ha sospeso al momento le attività nel Mediterraneo.

La realtà, invece, racconta che la prima prova di forza azzardata dal neo ministro Piantedosi è risultata un flop.

Infatti, dopo giorni di risoluto diniego il Viminale ha finito per concedere alle tre ONG, che lo richiedevano, l’attracco nei porti italiani di Catania e Reggio Calabria.

Non solo, ma dopo aver preteso che autorità sanitarie e di polizia, a bordo delle ONG, selezionassero i migranti per far sbarcare solo quelli ritenuti “fragili” e segregare a bordo gli altri esseri umani classificati come “carico residuale”, il Viminale ha disposto alla fine che sbarcassero tutti.

Ancora una indegna sceneggiata del tutto identica a quelle già mandate in scena da Salvini quando era ministro del Governo Conte.

Già, perché da anni Salvini ha intrapresa una sua guerra personale contro le ONG con lo slogan “difendiamo i confini dell’Italia”.

Una delle tante cialtronate di cui si serve il segretario leghista per infinocchiare i suoi seguaci.

Infatti, se Salvini consultasse e comprendesse i dati che lo stesso Viminale mette a disposizione di tutti sul suo sito, scoprirebbe che i migranti sbarcati dalle ONG rappresentano solo il 10/12% dei migranti arrivati via mare.

Anche ai più sprovveduti risulterebbe evidente e chiaro, quindi, che l’88/90% dei migranti arrivati via mare, violando i “confini dell’Italia”, sono giunti per conto loro con barchini di ogni tipo, o a bordo di navi mercantili, oppure su unità delle Capitanerie di Porto, della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato.

Sul sito del Viminale, per contro, non ci sono dati relativi alle migliaia di migranti che continuano ad arrivare nel nostro Paese via terra attraverso la cosiddetta “rotta balcanica”.

Anche loro violerebbero via terra “i confini dell’Italia”, ma siccome non coinvolgono ONG né Salvini né Piantedosi prevedono ferrei decreti ad hoc.