Oipa, oltre a plaudire l'Anmvi per aver escluso l'abbattimento degli orsi JJ4 ed MJ5, annuncia di aver inviato al Ministero dell'Ambiente proposte per la gestione degli orsi in Trentino
L'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) accoglie e sottolinea con soddisfazione la presa di posizione dell'Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi) che esclude la necessità di ricorrere all'abbattimento degli orsi JJ4 ed MJ5 attualmente confinati al Casteller di Trento.
«Anche i medici veterinari reclamano giustamente un ruolo nel tavolo del Ministero dell'Ambiente sulla gestione degli orsi in Trentino per dare il proprio contributo sia nella valutazione scientifica sia nell'attuazione tecnica di interventi di riequilibrio zooantropologico che consentano una serena convivenza tra l'uomo e i plantigradi», osserva il presidente dell'Oipa, Massimo Comparotto. «Come professionisti della sanità animale, i veterinari dell'Anmvi hanno correttamente fatto notare l'assenza di esigenze di ordine epidemiologico e sanitario tali da giustificare interventi soppressivi di questi esemplari concordando sugli indirizzi dati dal Tar di Trento nei suoi decreti che hanno sospeso i provvedimenti del presidente Fugatti rispondendo positivamente alle richieste dei nostri ricorsi».
L'Oipa, che ieri ha inviato le proprie proposte per una revisione delle linee di gestione della popolazione ursina in Trentino come richiesto dal Ministero dell'Ambiente, oggi evidenzia e fa sue le motivazioni del Tar evidenziate dall'Anmvi:
- la tutela dell'incolumità pubblica può essere garantita dal ritiro dall'ambiente naturale degli esemplari catturati;
- l'inadeguatezza della struttura di captivazione costituisce un “inadempimento” dell'Amministrazione Pubblica, non una idonea motivazione all'abbattimento;
- si conoscono esperienze positive di dislocazione, anche all'estero, di plantigradi di analoga pericolosità;
- serve un quadro chiaro delle competenze e una regia strategica.
All'opposto, i cacciatori del Trentino si candidano per uccidere gli orsi condannati a morte e, in soccorso alle ordinanze di sparatutto Fugatti, si sono costituiti a tale scopo in giudizio al TAR.
Risultano inoltre ancora poco chiare le cause della morte dell'orso M62, portato all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Trento, che dovrà esprimersi sul caso. Le informazioni ufficiali lascerebbero pensare ad un evento di predazione da parte di un altro orso ma non è esclusa del tutto la possibilità che invece possa essere vittima di un atto di bracconaggio, e nel caso al clima creato dalle uscite pubbliche del Presidente Fugatti sarebbe da addossarne la totale responsabilità.
Infine, per domani a Roma alle ore 11, davanti al ministero dell'Ambiente è prevista una manifestazione per la tutela degli orsi e degli animali selvatici.