Alcuni stati del Sud America, come Argentina e Colombia, hanno visto aggravarsi la loro crisi a causa della pandemia. Eppure il Paese dei "cafeteros" sta riuscendo inaspettatamente ad attirare i capitali dall'esterno, malgrado Standard&Poors e Fitch ne abbiano declassato il debito sovrano a livello “junk“, ossia spazzatura.
La fiducia degli investitori è motivata dalla convinzione che la Columbia possa essere in grado di ripagare i bond a 10 anni il cui rendimento sfiora il 7%.
L'ottimismo, attuale, fonda le sue radici nella convinzione che sia possibile tagliare il deficit che quest’anno è stimato all’8,6% del Pil, con quest'ultimo che dovrebbe registrare un "rimbalzo" dopo la pandemia.
Sono stati finora 2,4 miliardi di euro i capitali affluiti in Colmbia, un record assoluto, che ha battuto del 30% il precedente, risalente al 2016.