La cronaca ha recentemente acceso i riflettori su separazioni d'eccellenza, che hanno fatto scalpore per gli importi economici attribuiti (in parte rivisti) ad una delle parti in causa.

La memoria riporta immediatamente alla separazione tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario: una battaglia di carte, accuse e tribunale.

Se da un lato possono apparire distanti, le problematiche dell'ex Presidente del Consiglio, in realtà bisogna ricordare che durante il periodo di lockdown, a causa della convivenza forzata, sono state migliaia le coppie che sono entrate in crisi.

Le coppie sposate, in molti casi, si sono quindi ritrovate a dover affrontare una separazione.

La separazione dei coniugi può avvenire in diversi modi. Può essere di fatto, oppure avvenire in seguito ad un procedimento consensuale o giudiziale presso il Tribunale o all'esito della procedura di negoziazione assistita.

Nel caso in cui la crisi tra i coniugi non si risolva e non venga trovato un punto di incontro tra le parti l’iter, però, è solo uno: la separazione giudiziale. Questa può essere richiesta anche da uno solo dei coniugi.

Seguendo questa strada è possibile richiedere l'addebito della separazione: la verifica che vi sia stata violazione degli obblighi matrimoniali (obbligo di fedeltà, coabitazione, cura e mantenimento della prole, ect...) da parte di uno dei coniugi e che questa sia causa della grave crisi della coppia. Se l'accertamento fosse confermato a carico di uno dei due coniugi, quest’ultimo perderebbe il diritto all' (eventuale) assegno di mantenimento ed i diritti successori verso l’altro coniuge, nonché verrebbe condannato al pagamento delle spese di lite.

In prima udienza (fase presidenziale), il Presidente del Tribunale esperisce il tentativo di conciliazione della coppia. Qualora l’esito sia negativo, egli si pronuncia sulle questioni urgenti ed indifferibili, adottando i provvedimenti necessari e urgenti, soprattutto, nell'interesse della prole. Il Presidente rinvia al Giudice Istruttore tutte le altre questioni, che saranno oggetto di un vero e proprio procedimento di cognizione.

Quest’ultimo culminerà con la sentenza di separazione.

E' importante sottolineare che la separazione giudiziale può, in qualunque fase del procedimento, essere commutata in separazione consensuale. Non è invece possibile il contrario.

Le condizioni stabilite a termine della separazione giudiziale possono essere revocate o modificate se dovessero cambiare le condizioni di uno o entrambi i coniugi o i rapporti con la prole.

Si pensi ad esempio ad un figlio, per il quale è previsto un assegno di mantenimento, che inizi un rapporto lavorativo.

Come si capisce la separazione giudiziale (ma in realtà la separazione in generale) richiede l'intervento di un avvocato che segua la parte in causa. Per un ulteriore approfondimento è possibile fare riferimento a questo articolo.