In un'intervista andata in onda la settimana scorsa, Donald Trump ha detto a "Right Side Broadcasting Network" che la pace "può essere negoziata entro 24 ore" dicendo "cose" che "garantiranno che metteranno fine alla guerra immediatamente. Subito? Ventiquattro ore? Ad ogni modo, questo è chiaramente un grande sviluppo! La guerra potrebbe finire entro domenica notte! Sabato, se ci muoviamo in fretta!"

 Secondo Trump, le "cose", traducibili sommariamente come dichiarazioni di tipo ufficiale e rappresentativo, devono provenire "dall'ufficio del presidente".

Dal momento che Trump non è presidente, non potrebbe inviare un messaggio a Joe Biden o alla gente di Biden  mettendo nero su bianco questo metodo  infallibile per porre fine alla guerra?

L'America sembra ormai essersi abituata alle scomposte affermazioni di Trump, tanto da dare relativa importanza ad ogni sua dichiarazione a prescindere da dove venga espressa o rinnovata.

Tuttavia, Biden davvero dovrebbe o meglio,  "potrebbe" fare qualcosa per mettere fine alle tante inutili sofferenze da cui sono costantemente afflitti i cittadini civili della ormai provata ma "resiliente" Ucraina.

E questo dovrebbe avvenire immediatamente o comunque il prima possibile!

"Penso che i numeri delle vittime civili siano molto maggiori di quanto riportato dai media locali", ha detto Trump più tardi nell'intervista . “Questo sarà rivelato in un secondo momento. Ma dobbiamo fare qualcosa al riguardo. Quella guerra deve finire, e deve finire adesso, ed è facile da fare".

Nelle notizie correlate, l'ex presidente ha dichiarato all'inizio di questa settimana che, in qualità di presidente, aveva ragione a fidarsi di Putin più che dei "delinquenti" dell'FBI.

Decisamente Donald Trump ha iniziato la sua campagna elettorale per tornare a risiedere alla Casa Bianca e da quanto si intuisce dalle sue sconcertanti interviste, sembra propenso a rivoluzionare i piani militari posti in essere da questa amministrazione,  per sostituirli con altri molto più "morbidi e addomesticati" nei confronti della Russia e, in particolare, del suo Presidente Putin.

Attenzione a non farsi però affascinare dalle tesi di Trump, trattandosi di una sorta di "scheggia impazzita" votato soprattutto al consenso interno del Paese e ad una sorta di affarismo personalizzato in grado di deciderne le suggestioni a secondo della opportunità o meno avvengano e in ragione del momento.

Di certo, se  Joe Biden, come sembra aver espresso pubblicamente i n diverse occasioni,  si ripresenterà alle elezioni per il ruolo di Presidente degli Stai Uniti, dovrà vedersela con un personaggio, lo stesso Trump,  capace di raccogliere attorno a se i consensi di quella grande fetta di popolazione la quale ragiona, più che con la testa, con la pancia e a cui piace identificarsi con l'ex Presidente.

Vedremo e, per quel poco di fiducia che  Trump può ispirare, auguriamoci davvero che gli Stati Uniti immaginino una trattativa di pace in Ucraina.