Il generale Roberto Vannacci, noto per il suo discusso libro "Il mondo al contrario, era il candidato in “pectore” di Salvini alle elezioni per la Lega. Ma c'è un piccolo problema: il generale è ora indagato per peculato e truffa dalla Procura militare, che lo accusa di aver percepito indennità e rimborsi non dovuti quando era addetto militare a Mosca.
Secondo gli inquirenti, Vannacci avrebbe falsificato le autocertificazioni sulla presenza dei suoi familiari in Russia, per intascare soldi extra. Inoltre, avrebbe organizzato finte cene e feste per promuovere l'Italia, spendendo i fondi pubblici in ristoranti di lusso e benefici personali. Infine, avrebbe usato l'auto di servizio, una Bmw, per scopi privati, causando un danno erariale di 9 mila euro.
Insomma, il generale Vannacci avrebbe fatto il mondo al contrario: invece di difendere gli interessi nazionali, avrebbe approfittato della sua posizione per arricchirsi. E ora, invece di rispondere alla giustizia, si propone come paladino della legalità e della sovranità, con il sostegno della Lega, che lo difende a spada tratta.
Ma chi è davvero il generale Vannacci? Un patriota tradito o un truffatore? Un eroe o un eroe comico? Forse, come dice il titolo del suo libro, il mondo è al contrario. E lui ne è la prova vivente.