Coronavirus, al 25 aprile cala ancora la pressione sugli ospedali mentre i nuovi casi sono 2.357
Al 25 aprile, il totale delle persone contagiate da coronavirus è 195.351, con un incremento rispetto a ieri di 2.357 nuovi casi, mentre gli attualmente positivi sono 105.847, in calo di 680.
Nel dettaglio, i casi non risolti sono 34.473 in Lombardia, 12.347 in Emilia-Romagna, 15.502 in Piemonte, 9.432 in Veneto, 6.146 in Toscana, 3.433 in Liguria, 3.272 nelle Marche, 4.561 nel Lazio, 2.935 in Campania, 1.744 nella Provincia autonoma di Trento, 2.919 in Puglia, 1.084 in Friuli Venezia Giulia, 2.272 in Sicilia, 2.061 in Abruzzo, 1.035 nella Provincia autonoma di Bolzano, 297 in Umbria, 794 in Sardegna, 811 in Calabria, 313 in Valle d'Aosta, 218 in Basilicata e 198 in Molise.
Tra gli attualmente positivi 2.102 sono in cura presso le terapie intensive (-71 pazienti rispetto a ieri), 21.533 le persone ricoverate con sintomi (in calo di 535) e 82.212 quelle in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Il numero guariti sale invece a 63.120, 2.622 in più di venerdì.
Non riesce ad abbassarsi più di tanto il numero dei morti, quello registrato oggi è di 415, con il totale che adesso è arrivato a 26.384.
Nella conferenza stampa di questa mattina alla Protezione civile, il commissario per l'emergenza, Domenico Arcuri, ha dichiarato che "dal 4 maggio potremmo iniziare l'indagine sui primi 150mila cittadini organizzati in un campione che abbiamo strutturato insieme all'Inail e all'Istat per anagrafe, zona, censo e il vincitore non solo è quello che ha confermato di avere l'insieme degli otto requisiti di qualità che il Comitato tecnico-scientifico aveva posto alla base di questa gara, ma ha deciso che questi test debbano essere offerti a titolo totalmente gratuito. Dunque siamo riusciti a ottenere la migliore offerta sul mercato oggi esistente e contemporaneamente a non gravare sulle casse dello Stato".
Per quanto riguarda l'app, "non solo sarà pubblica, italiana e rispetterà tutte le norme sulla privacy, ma progressivamente arriverà a essere costruita intorno al diario sanitario di tutti i cittadini che intenderanno utilizzarla e quindi sarà uno strumento non solo di informazione e alert, ma di politiche sanitarie da remoto".
"Le Regioni - ha proseguito Arcuri - hanno dichiarato di avere una disponibilità di 47 milioni di mascherine nei loro magazzini. Quindi siamo pronti a distribuire tutte le mascherine che serviranno a gestire la fase 2", aggiungendo quanto adesso sia importante la necessità di investire nella produzione interna di dispositivi di protezione individuale, tanto che, grazie al Cura Italia, "arriveremo a produrre almeno 25 milioni di mascherine al giorno".