Esiste un "mondo" che, quasi stizzito, insiste a sostenere di non essere fascista, e poi però si indigna se definisci Mussolini un delinquente o un incubo l'Italia del ventennio. Chi ne fa parte continua a coltivare la speranza di poter replicare anche in Italia le politiche illiberali e contrarie al rispetto dei diritti umani in atto in molti Paesi dell'Europa dell'est. Negli ultimi giorni proprio costoro si sono assiduamente impegnati nel tentativo di dimostrare un teorema che, nonostante gli sforzi prodotti,  non è stato ancora provato: far passare il soccorso civile in mare delle ong come attività diretta o indiretta a supporto del traffico di esseri umani.

L'inchiesta condotta dalla Procura di Ragusa è divenuta una specie di cornucopia per quel mondo e per la stampa - in stile Agenzia Stefani, gestione Morgagni - che ne diffonde i proclami, tutti orientati a far passare come illegale e sospetta qualsiasi attività collegata al mondo delle ong.

Ultima "vittima" è l'ex-eroe dell'Italia becera (ritenutone in precedenza un paladino e non uno che ne denunciava i costumi), Checco Zalone, fatto passare come "reo" di aver  indirettamente finanziato la ong Mediterranea Saving Humans per aver noleggiato la Mare Jonio ed il suo equipaggio per la ripresa di alcune scene del suo ultimo film Tolo Tolo.

Così il 29 marzo, Mediterranea  descriveva la campagna messa su dalla destra e di cui è involontaria protagonista:

"In questi giorni giornali e televisioni controllate dalla destra hanno scatenato la loro macchina del fango contro Mediterranea Saving Humans. Nel mirino delle falsità e delle mistificazioni è in particolare Luca Casarini, uno dei promotori del nostro progetto, uno di noi. Insieme ad altri di noi, è sotto inchiesta per la gravissima ipotesi di reato di "favoreggiamento pluriaggravato dell'immigrazione clandestina" e rischia fino a 30 anni di carcere.Ma l'operazione stampa riguarda contenuti di intercettazioni telefoniche, estrapolate dal contesto e distorte, che solo magistrati e inquirenti potrebbero aver messo a disposizione di un giornalista dal torbido e inquietante passato in gruppi neofascisti. È un uso illegale di atti istruttori giudiziari e ci difenderemo in ogni sede contro queste odiose manovre.La nostra unica colpa è quella di aver salvato vite umane. Il loro unico vero obiettivo è intimidire e cercare di bloccare le attività di soccorso civile in mare e continuare a difendere le violazioni dei diritti umani commesse in Libia e nel Mediterraneo centrale dalle Autorità italiane ed europee. È una guerra sporca contro l'umanità, non glielo permetteremo".


Tra l'altro, la stessa Mediterranea, ha pubblicato il resoconto dei "bagordi" finanziati con i 125.000 euro del contributo ricevuto dalla compagnia di navigazione danese Maersk... secondo una Procura della Repubblica e secondo il mondo (stampa e politica) "non fascista". 

In ogni caso, come ricorda la stessa Mediterranea, 

"dall’inizio dell’anno, sono 7.579 i migranti sopravvissuti all’esodo che, attraverso le acque del Mediterraneo centrale, hanno raggiunto le coste italiane. Fra loro 721 sono minori. Di contro, le persone intercettate e respinte in Libia, vittime dei push-back coordinati dalla cosiddetta “Guardia Costiera” libica, sono 5.928. Almeno 232 le persone decedute durante questa traversata ma, come sempre, questo è un dato labile perché troppi ancora restano i naufragi fantasma che si consumano silenti nel più popolato cimitero liquido d’Europa. Nello stesso periodo, nel 2020 giunsero in 2.794 e nel 2019 in 506.Nel mese di marzo, sono arrivate 2.391 persone (contro le 241 del 2020 e le 262 del 2019) e almeno 1.902 persone sono state intercettate e respinte in Libia dalla cosiddetta “Guardia Costiera” libica (1.732 dal 27 al 1 aprile).Sulla base delle identificazioni sino ad oggi effettuate, le nazionalità maggiormente protagoniste dell’esodo migratorio sono la Tunisia con 1.087 persone, la Costa d’Avorio con 1.019 persone e la Guinea con 697 persone. Si rileva, inoltre, un incremento delle partenze di interi nuclei familiari di nazionalità libica. ...In attesa di conoscere le risultanze delle inchieste e dei procedimenti in corso, in questa sede preme ricordare che, le vere vittime di questa disputa, sono e saranno sempre le stesse persone, divenute migranti, incolpevoli delle dinamiche inique di questo mondo. Persone il cui diritto alla vita si sostanzia semplicemente in un diritto all’esistenza, alla sopravvivenza e che prevale (anche nel nostro ordinamento), sulla discrezionale e/o strumentale interpretazione giuridica di norme e regolamenti.“Si tratta di uomini, donne e bambini che sono stati portati in detenzione arbitraria dove l’ONU e la comunità internazionale hanno documentato abusi e condizioni orribili, inclusi lavoro forzato, estorsioni, abusi fisici e sparizioni. Questo sistema deve essere smantellato e l’approccio alla migrazione nel Mediterraneo deve passare a una politica più umana che si concentri sulla gestione piuttosto che sul contenimento”, ha detto alla flotta civile Safa Msehli, portavoce dell’OIM".

Crediti immagine: twitter.com/RescueMed/status/1372267573493051401