La sconclusionata propaganda dei sovranisti o dei neofascisti, come si preferisca definirli, prevede in tutto il mondo, in base al manuale a corredo, il ricorso alla religione richiamandosi alla confessione che più di altre, in una determinata nazione, è da considerarsi maggioritaria. 

Così, il leader leghista Matteo Salvini nel nostro Paese fa riferimento al cattolicesimo. Naturalmente, non conoscendone i contenuti, si limita a richiamarsi ai simboli che lo possono identificare - vedi rosari, crocifissi e vangeli - così come alle sue figure di riferimento, purché ritenute utili alla propaganda.

L'ultima di queste, arruolata d'ufficio dalla bestia di Morisi, che opera per conto di Matteo Salvini, è papa Giovanni XXIII, Angelo Roncalli.

«Oggi, a 57 anni dalla sua morte - scrive Salvini, o chi per lui, sul suo profilo social - ricordiamo San Giovanni XXIII, il Papa bergamasco dei poveri e degli ultimi, beatificato da Giovanni Paolo II durante il grande Giubileo del 2000, e canonizzato da Papa Francesco nel 2014. I suoi pensieri, raccolti nel Giornale dell'Anima, sono straordinariamente attuali, una guida in momenti difficili come quelli che gli italiani stanno affrontando.Ne voglio ricordare uno: "Non consultarti con le tue paure, ma con le tue speranze e i tuoi sogni. Non pensate alle vostre frustrazioni, ma al vostro potenziale irrealizzato. Non preoccupatevi per ciò che avete provato e fallito, ma di ciò che vi è ancora possibile».

Per quale motivo i propagandisti di Salvini abbiano cercato di arruolare papa Roncalli tra le fila della Lega è un bel mistero, a meno che non abbiano da vendere in futuro, qualunque siano le motivazioni, le sue origini bergamasche.

Il problema, per la Lega di Salvini, è che il pontificato di papa Roncalli è stato il punto di svolta che ha costretto la Chiesa a guardare al futuro e a richiamarsi, finalmente, al vero messaggio del Vangelo, che promuove proprio l'esatto contrario di ciò che Salvini cerca di spacciare ai suoi sprovveduti e ignoranti "seguaci".

Quindi se vogliamo mantenerci alle citazioni, Giovanni XXIII diceva, tra l'altro: "Guardarsi negli occhi senza sfidarsi; avvicinarsi gli uni gli altri senza incutersi paura; aiutarsi scambievolmente senza compromessi; cercare il dialogo tenendo presente la differenza tra errore ed errante",

oppure 

"Se incontri un viandante non chiedergli da dove viene: domanda dove sta andando",

come anche

"Nella convivenza umana ogni diritto naturale in una persona comporta un rispettivo dovere in tutte le altre persone: il dovere di riconoscere e rispettare quel diritto".

In pratica, l'esatto contrario di ciò che spaccia la propaganda di Salvini e della Lega che, fra l'altro, si guarda bene di non rammentare neppure l'ecumenismo alla base del Vaticano II. 

Perché Salvini e i suoi promoter non si limitano a far riferimento a Giovanni Paolo II o a Escrivá de Balaguer? Di riferimenti adatti alle loro politiche, in tal caso, ne troverebbero a bizzeffe... perfetti, anche se imbarazzanti e perfino indecenti, se si pensa che il "santo" spagnolo era un sostenitore di Francisco Franco, il garrotatore!