On Air Music Contest. Il grande palco indipendente radiofonico virtuale, programma per Emergenti in onda su oltre 70 radio, diventa un Contest e sceglie come location la città eterna "ROMA". 

On Air è un Format ideato dall'Executive Manager Mario Greco nel periodo buio della prima ondata Covid19 per dare agli Emergenti la possibilità di "farsi ascoltare" in radio e "ricominciare pian piano a vivere".

Conosciamo meglio tutti i partecipanti che hanno deciso di mettersi in gioco.

Questa l'intervista a CHICCA SCIARRESI.


Raccontaci di te dai tuoi primi passi ad oggi nel campo musicale.

Non è stato facile se guardo a ritroso dal punto di vista del qui e ora. Ma all’inizio non vedevo niente che fosse associato alle difficoltà, anzi, era ed è tanta la voglia di fare musica e l’amore per lo strumento e il desiderio di esibirmi dal vivo, che non vedevo altro che diamanti, sole, stelle, oro, magia! La ragione intorpidita dall’innamoramento nei confronti di una perla preziosa e per me indispensabile che si chiama “MUSICA”! Ero disposta al sacrificio, a non uscire con gli amici, a restare a casa a comporre studiare e suonare. A dire il vero non è che sia cambiato tanto il contesto, con la sola differenza che ora mi freno, discerno, seleziono, pondero e scelgo qual ora ho l’occasione e la possibilità. Non è per tutti la musica, è solo per i folli se non si è abbastanza ricchi. Una condizione che influenza notevolmente il processo evolutivo di un cammino che se non ti apre le porte diventa dolore. Alcuni mollano, ma per chi è travolto da turbolenze d’amore e passione musicale, come nel mio caso, la parola “BASTA” non esiste nel vocabolario corrente! Dunque ho iniziato quando mi hanno regalato una “chitarrina”, che per me era oro, quando avevo nemmeno 13 anni, non li avevo compiuti infatti, e dopo tre giorni suonavo “La canzone del sole” di Battisti; avevo le bolle sui polpastrelli della mano sinistra, ma suonavo, non mi sembrava vero, potevo “VOLARE”! Non ho più smesso di “VOLARE”! Poi subito l’esigenza di studiare, poi il conservatorio ma per la classe di percussioni, e…niente da fare, dopo il conservatorio sono tornata al mio “vecchio” e “giovane” amore, la chitarra. Tanta strada da allora, fra speranze, delusioni, situazioni molto pericolose, tradimenti, invidia che ho subìto, sbarramenti vari, ostacoli, per cui mi sono costruita una trincea tutta mia di protezione, ma non di resa, e questo è un altro vocabolo che purtroppo non esiste nel mio vocabolario! C’è qualcosa che mi spinge a procedere in ogni caso, che forse non ha nome, o ne ha tanti, non saprei di preciso come chiamarla questa forza sempre presente e sempre inedita. Poi concerti poi collaborazioni importanti, poi tanto altro.


Cosa ti aspetti dalla partecipazione a questo contest?

Io ho avuto un altro amore nella vita, anzi, altri tre, la scrittura giornalistica, la scrittura per scenografie e stesure di testi di cortometraggi e poi quella più vicina alla musica che è l’amore per la RADIO. Ho già lavorato in alcune RADIO, anche per programmi politici, e ho dato loro un po' di me, dunque se chiamano, Chicca Sciarresi risponde! E’ chiaro che dagli amori ci si aspetta almeno abbastanza, ma forse anche di più.


Quanta importanza ha la musica nella tua vita?

Senza volere ho già risposto a questa bellissima domanda, e non è esattamente il fatto che la musica abbia importanza nella mia vita, la musica E’ la mia vita!


Qual è il tuo cantante preferito o quello che ti ha ispirato maggiormente?

L’ho ripeto sempre volentieri, è Lucio Battisti, da bambina facevo sogni dove mi avviavo nella navata di una Cattedrale con lui per sposarlo! Credo che il tempo la storia abbia reso giustizia a questo genio della musica, che negli anni dei suoi successi, fu bistrattato da sciocchi giochini politici utilizzati per emarginarlo per giustificare quello che invece era dovuto alla pura invidia, non ci sono riusciti, ancora oggi è resterà attualissimo, e lo sarà per sempre; qualcuno, nelle famose commemorazioni, ha pudore ad onorarlo, lo guardano con quelle “puzzetta sotto al naso” insopportabile e meschina, ma a dispetto di questo, Battisti sarà sempre grande, per sempre1


Il tuo genere?

Presto detto! Il mio stile è cantautorale e sono stata contaminata sia per la parte melodica, sia per la parte letteraria, sia per la struttura armonica dal genio di cui sopra.


Si può vivere senza musica?

Non chiedetelo a me! Io spero di non arrivare mai ad un contesto del genere, perché non potrei vivere senza musica.


Cosa pensi del panorama musicale italiano?

Non penso affatto bene e l’ho già detto altre volte, ma mi ripeto volentieri, è scandaloso come si producano prodotti asettici noiosi tutti uguali, stessi arrangiamenti, con contenuti assenti il più delle volte e altrimenti con messaggi agghiaccianti, sconcertanti, pieni di violenza di genere, volgari, stupidi, vuoti, proprio come è questa società ammalata di anomia, di assenza appunto di regole e valori tradizionali, assenza di ordine, un far west dove i politici per primi insegnano la corruzione il non rispetto dei diritti, l’appropriarsi delle vite delle coscienze e dei beni primari della popolazione, in cui si difende il criminale e si penalizza la vittima, e sono modelli per chi delinque anche nell’ambito musicale con la propagazione di tanta volgarità pochezza e vuoto totale. I grandi artisti fanno fatica ad esporsi, perché questa generazione anche di pseudo produttori, non mollano il loro business che frutta molto con i loro pseudo artisti del vuoto assoluto. Mi spiace, ma non trovo il contesto odierno né edificante né incoraggiante e la cosa che fa venire i nervi è che siamo costretti tutti ad aspettare che si dissolva presto nell’ombra questa ondata, questa generazione assurda. Il dispiacere più grande è che c’è una domanda significativa di questo volgare mercato, significa che la gente è male istruita e educata.