Continua e sta per iniziare la terza settimana del cosiddetto shutdown di alcuni settori dell'amministrazione pubblica degli Stati Uniti.

Il bilancio di una parte delle strutture federali Usa deve essere finanziato ogni anno nella legge di bilancio. A fine 2018, Trump si è rifiutato di firmarla perché nella bozza approvata dal Congresso non vi era il finanziamento del muro al confine con il Messico, per il quale il presidente Usa chiede oltre 5 miliardi di dollari.

Quel muro, la cui costruzione secondo i media richiederebbe quattro volte tanto, è una delle promesse elettorali di Trump, a cui lui non vuole mancare. Quel muro doveva essere pagato dal Messico. Trump, adesso, va dicendo che la revisione del Nafta fa sì che il Messico contribuisca a finanziarlo... ma i soldi devono essere presi dal bilancio dello Stato.

I Democratici, e rispetto a qualche settimana fa adesso anche quelli della Camera oltre a quelli del Senato, e alcuni senatori Repubblicani non sono d'accordo con la scelta di Trump. Pertanto alcune strutture pubbliche americane rimangono chiuse con i dipendenti a casa senza stipendio, mentre altre rimangono aperte con i dipendenti al lavoro... ma senza essere pagati!

Così, mentre Trump continua a far le bizze sul suo muro dicendo che lo shutdown continuerà all'infinito se non verrà accontentato, gli americani - ad esempio - inizieranno a non ricevere i rimborsi dal fisco che stavano attendevano e, paradosso dei paradossi, anche la sicureza a cui Trump si appella per la costruzione del muro inizierà progressivamente e drasticamente a diminuire.

Lo ha rivelato la CNN che ha reso noto che i lavoratori che controllano i bagagli all'ingresso dei gate degli aeroporti americani, a causa dello shutdown, non vengono pagati da due settimane.

Poiché gli addetti al controllo bagagli sono costretti a lavorare, che cosa è accaduto? Che da qualche giorno, quei lavoratori sono stati colpiti da un'epidemia di influenza, con la conseguenza che in molti sono rimasti a casa. Un'influenza che i più hanno interpretato come causata dal virus dello sciopero. Ma non solo... alcuni di quei lavoratori rimasti a casa si sono messi in cerca di altri posti di lavoro oppure fanno dei lavoretti alternativi per tirare avanti, finché non potranno ricevere di nuovo uno stipendio che permetta loro di pagare le bollette e andare a fare la spesa.

E nel frattempo che succede agli aeroporti? Che i lavoratori mancanti sono sostituiti con un'estensione dei turni da parte di chi, per il momento, si presenta ancora al lavoro. E tutto questo, penso sia chiaro a tutti, causa un evidente problema di sicurezza per chi si imbarchi, in questo periodo, in un aeroporto degli Stati Uniti... ammesso che sia poi possibile farlo in futuro, se questo stato di cose dovesse peggiorare.

È interessante anche sottolineare che Donald Trump è una specie di faro che è preso ad esempio da alcuni Stati per la loro azione politica. Uno di questi è l'Italia, dove i rappresentanti del cambiamento gonfiano il petto e indicano come merito il fatto che Trump abbia fatto i complimenti e, a dir loro, tenga in alta considerazione il nostro Paese e il suo presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

Probabilmente, Trump non saprebbe neppure indicare su un atlante geografico dove si trovi l'Italia, peraltro cosa normale per la maggior parte degli americani... ma tant'è.

A parte questo, sono sicuri gli entusiasti e volitivi profeti del sovranismo che Trump sia il cavallo giusto su cui puntare? La bilancia dei pagamenti Usa, nonostante la guerra dei dazi, è drasticamente peggiorata nel 2017 rispetto agli anni precedenti. Il debito pubblico americano idem e per il 2018 pare accentuare la tendenza in funzione anche dell'aumento della spesa pubblica.

Le aziende americane, come ha dimostrato la vicenda di Apple nei giorni scorsi, hanno toccato con mano che la guerra commerciale con la Cina a loro sta causando solo danni, che non potranno che aumentare nei prossimi mesi.

Eppure, secondo i ruspanti sovranisti nostrani, l'Italia e l'Europa dovrebbero copiare la politica di Trump, tanto che il suo ex consigliere Bannon adesso ne promuove il verbo nei vari Paesi del vecchio continente perché possa diventare la base della politica europea dopo le elezioni di primavera per il rinnovo del Parlamento di Bruxelles.

In base ai risultati finora ottenuti da Trump, c'è di che preoccuparsi.