Persino Vladimir Putin ammette la pericolosità dell'infezione da Covid, dichiarando che il picco del contagio non è ancora stato raggiunto, che l'isolamento della popolazione dovrà proseguire per altre 2 settimane e che nel Paese non ci sono sufficienti dispositivi di protezione individuale, neppure per il personale medico. 

La Francia prevede di allentare le misure della prima fase di isolamento a partire dall'11 maggio, ma solo se ci saranno le condizioni per farlo, ha detto il premier Edouard Philippe, presentando il piano di riapertura al Parlamento. Piano che prevede una riapertura molto graduale delle scuole, partendo prima dalle materne ed elementari (su base facoltativa), ma che non dà alcuna possibilità al prosieguo della stagione agonistica degli sport professionistici, compreso il calcio. 

In Germania, dove la fase 2 è già iniziata, per la prima volta da marzo l'indice del contagio è risalito, attestandosi a 1, rispetto al precedente valore di 0,7 di metà aprile. Ciò significa che ogni persona contagiata è in grado di infettarne un'altra. Questo è quanto comunicato oggi dal Robert Koch Institut.

Negli Stati Uniti, nel frattempo, la tragedia sembra cedere il posto alla pochade. Il presidente Trump, dopo aver ipotizzato di valutare come cura alla Covid il ricorso ai disinfettanti a base di cloro (finendo per far intasare i centralini del pronto intervento in numerosi Stati della "Grande America"), continua a sostenere la necessità di porre fine al periodo di isolamento sociale mentre il tasso di contagio non accenna a diminuire. Così a Washington DC, dove il lockdown continuerà fino al 15 maggio, il Senato a maggioranza repubblicana vuole tornare a riunirsi il 4 maggio, mentre la Camera dei Rappresentanti a maggioranza democratica, dopo una protesta dei propri deputati, a riprendere le sedute a partire dal prossimo lunedì non ci pensa proprio!


Che cosa ci dice quanto sopra riportato? Che l'attuale emergenza non può essere affrontata con la spregiudicata leggerezza della propaganda che fa dire ai rappresentanti delle opposizioni presenti nel Parlamento italiano (salvo rare eccezioni) che il Governo avrebbe dovuto agire in maniera diversa da quanto annunciato, riaprendo subito tutto quanto era stato chiuso in precedenza: sic et simpliciter.

La strada scelta dal Governo, invece, è stata quella della prudenza, con riaperture mirate che possano  consentire di tenere a bada il contagio per intervenire nel caso dovesse nuovamente aumentare.

Una scelta a casaccio? No, basata su precise valutazioni scientifiche relative a modelli previsionali sviluppati da Iss, Ministero della Salute, Fondazione Bruno Kessler e Inail. Tali modelli - ha precisato l'Istituto Superiore di Sanità in una nota - funzionali a supportare l'individuazione di scenari possibili per le prossime settimane in Italia, sono stati discussi e fatti propri dal Comitato Tecnico Scientifico (Cts). Nella prossima conferenza stampa dell'Iss, che è fissata per giovedì 30 aprile, saranno illustrati i contenuti di tale analisi.


Inutile sperare che "statisti" del calibro di Salvini, Meloni e Renzi possano capire tali scelte... la ricerca del consenso a tutti i costi per certa gente vale abbondantemente il rischio di contagio a cui vogliono sottoporre i loro amatissimi elettori... almeno finché i loro elettori non inizieranno a capirlo.