Negli ultimi decenni, l’alterazione del regime pluviometrico in termini di distribuzione, durata e intensità delle precipitazioni liquide e nevose, in concomitanza all’incremento complessivo delle temperature e alla maggiore intensità e frequenza degli eventi climatici estremi, hanno avuto conseguenze rilevanti sulla qualità e sulla quantità delle risorse idriche regionali.

Se i cambiamenti climatici finora rilevati dovessero intensificarsi nella nostra regione, come previsto entro fine secolo, i fattori di stress climatico potrebbero agire, attraverso complesse interazioni, in sinergia ad altri fattori non climatici di carattere socio-economico e demografico, aggravando di conseguenza i conflitti legati alla scarsità stagionale delle risorse idriche disponibili.

Diventa quindi indispensabile orientare l’azione di Regione Lombardia, attraverso programmi e interventi normativi e strutturali, verso politiche di riduzione, controllo e gestione delle situazioni di deficit nel bilancio fra domanda e offerta della disponibilità idrica utile (specialmente durante la stazione estiva), oltre che ad una costante attività rivolta al miglioramento dello stato della qualità delle acque nel perseguimento degli obiettivi previsti dalla direttiva comunitaria.