Gregorio Scribano: “Le PMI Italiane e le opportunità nella tempesta dei dazi”

Dazi e incertezze globali sembrano dominare il panorama economico internazionale. In un contesto del genere, abbiamo voluto intervistare Gregorio Scribano, opinionista ed esperto di comunicazione, per analizzare le sfide e le opportunità che le piccole e medie imprese italiane possono cogliere nel periodo di incertezze dovuto alla nuova ondata di tariffe imposte dalla Casa Bianca.
Dott. Scribano, le nuove tariffe commerciali imposte dagli Stati Uniti all’Unione Europea hanno generato molta preoccupazione. Come valuta questo scenario dal punto di vista delle PMI italiane?
È indubbio che l’introduzione di nuove tariffe tra Stati Uniti e Unione Europea stia creando un clima di incertezze per le piccole e medie imprese italiane, che sono particolarmente vulnerabili a qualsiasi variazione dei costi di produzione e dei flussi commerciali. Le PMI rappresentano una parte fondamentale della nostra economia, ma al contempo sono anche quelle che maggiormente risentono degli shock esterni come questi. Il fenomeno dei dazi è un segnale chiaro di come l’incertezza tariffaria stia influenzando il comportamento dei consumatori e degli imprenditori in tutto il mondo.
Parlando di “dazifobia”, come stanno reagendo le PMI italiane a questa situazione?
La reazione è comprensibilmente di cautela. Le PMI italiane sono preoccupate per l’aumento dei costi e per la possibilità che queste nuove tariffe danneggino la loro competitività sui mercati internazionali. Alcune imprese stanno rivedendo le loro strategie di approvvigionamento, mentre altre si stanno concentrando su come diversificare i propri mercati per ridurre la dipendenza dai mercati più vulnerabili a queste tariffe. Però, allo stesso tempo, è importante sottolineare che le PMI italiane sono abituate a navigare in acque difficili. Molte di esse sono riuscite a crescere proprio grazie alla loro capacità di adattarsi alle sfide.
Alcuni esperti suggeriscono che queste difficoltà potrebbero trasformarsi in opportunità per l’Unione Europea. Come vede questa prospettiva?
Condivido pienamente questa visione. È vero che l’Europa potrebbe essere spinta a prendere decisioni più incisive per aumentare la sua indipendenza economica. La crescente tensione con gli Stati Uniti, sebbene porti inevitabili difficoltà, potrebbe incentivare l’Unione Europea a rafforzare la propria posizione, anche in termini di innovazione e sostenibilità. L’UE, infatti, ha già avviato iniziative interessanti per sostenere l’innovazione nelle PMI, in particolare nei settori della transizione ecologica e dell’intelligenza artificiale. Questo potrebbe tradursi in una maggiore disponibilità di finanziamenti per le PMI italiane, che potrebbero accedere a risorse vitali per sostenere la loro competitività.
Quali suggerimenti darebbe alle PMI italiane per affrontare al meglio questa fase di incertezze e difficoltà?
Innanzitutto, le PMI devono monitorare con attenzione le politiche tariffarie internazionali, per capire come adattarsi tempestivamente agli eventuali cambiamenti. È importante ottimizzare la catena di approvvigionamento, diversificare le fonti di rifornimento e fare previsioni sugli impatti delle nuove tariffe. Poi, una strategia chiave per il futuro delle PMI italiane deve essere la diversificazione dei mercati: puntare sull’interno del mercato unico europeo può rappresentare una via di uscita da un periodo complesso, offrendo una maggiore stabilità rispetto ai mercati extra-europei.
Inoltre, le PMI dovrebbero cercare alleanze strategiche attraverso il networking e la collaborazione con altre imprese e associazioni di categoria. Questo le aiuterà a rafforzare la loro capacità di reazione alle difficoltà. Non dimentichiamo, poi, la digitalizzazione, che è una delle leve più potenti per migliorare l’efficienza e ridurre i costi operativi.
E per quanto riguarda la sostenibilità e la transizione ecologica?
La sostenibilità non è solo un valore etico, ma è diventata una necessità strategica. Le politiche europee in materia di transizione ecologica offrono alle PMI italiane numerose opportunità. I finanziamenti per l’innovazione in questo ambito potrebbero essere decisivi per migliorare la competitività delle imprese, oltre a consentire loro di ridurre i costi legati all’impatto ambientale. Le PMI devono comprendere che investire nella sostenibilità è anche un modo per rispondere alle richieste dei consumatori moderni, sempre più attenti a queste tematiche.
Dott. Scribano, come vede il futuro delle PMI italiane in un contesto globale così complesso?
Penso che le PMI italiane possiedano le risorse e le capacità per prosperare anche in questo periodo di incertezze. È fondamentale che imparino a cogliere le opportunità che derivano dalla diversificazione, dalla digitalizzazione e dalla sostenibilità. Se riusciranno a essere flessibili e innovative, potremo assistere a una vera e propria rinascita del tessuto imprenditoriale italiano. L’Europa sta diventando un terreno fertile per l’innovazione, e le PMI italiane devono sapersi adattare a questa nuova realtà, anche attraverso la collaborazione e la condivisione delle risorse.
Grazie, Dott. Scribano, per questa intervista ricca di spunti interessanti.
È stato un piacere. Le PMI italiane sono la spina dorsale della nostra economia e sono sicuro che, anche in questo periodo di difficoltà, sapranno trovare la strada per un futuro prospero.