In occasione del via della campagna itinerante Città2030, Legambiente ha diffuso i dati allarmanti del report “Mal'Aria di città 2024”, che fotografa una situazione critica per l'inquinamento atmosferico nei capoluoghi italiani. Con soli cinque anni alle porte per adeguarsi ai nuovi standard europei sulla qualità dell'aria, le città italiane appaiono drammaticamente indietro.  

I Numeri dello Smog: PM10 e NO2 Oltre i Limiti  

Nel 2024, 25 città su 98 hanno superato i limiti giornalieri di PM10 (50 µg/m³ per più di 35 giorni annui). A guidare la classifica negativa:  

  • Frosinone (Scalo): 70 sforamenti,  
  • Milano (via Marche): 68 giorni fuori legge,  
  • Verona (Borgo Milano): 66 sforamenti,  
  • Vicenza (San Felice): 64 superamenti.  

Lo smog non è un problema isolato: in molte città, multiple centraline hanno registrato sforamenti, segno di un'emergenza diffusa. A Milano, ad esempio, quattro stazioni hanno oltrepassato i limiti, mentre a Venezia cinque. Anche Cremona, Napoli, Torino, Padova e Catania figurano tra le criticità.  

2030: L'Europa Chiede Riduzioni Drastiche  

Se oggi nessuna città supera i limiti annuali di PM10 e NO2 previsti dalla normativa vigente, il quadro cambia radicalmente con i nuovi target Ue al 2030:  

  • PM10: solo 28 città su 98 rispetterebbero il nuovo limite di 20 µg/m³. Il 71% sarebbe fuorilegge, con picchi a Verona, Cremona e Catania, dove servono riduzioni del 28-39%.  
  • NO2: il 45% delle città (44 su 98) supera già il futuro limite di 20 µg/m³, con Napoli, Palermo e Milano in grave ritardo (-40/50% necessario).  

“Il 2030 è dietro l'angolo, ma le politiche attuali sono insufficienti”, avverte Giorgio Zampetti, direttore di Legambiente. “Servono interventi coraggiosi su mobilità, riscaldamento e agricoltura, integrando clima ed energia”.  

Salute a Rischio: 50.000 Morti Premature in Italia  

L'inquinamento atmosferico è la prima causa ambientale di morte prematura in Europa, con circa 50.000 vittime l'anno solo in Italia. Rispetto ai parametri OMS (più stringenti di quelli Ue), il 97% delle città sfora i limiti per il PM10 e il 95% per l'NO2. “La lentezza nella riduzione degli inquinanti minaccia salute ed economia”, sottolinea Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente.  


Le Proposte: Mobilità Sostenibile e Agricoltura
 

Per invertire la rotta, Legambiente indica quattro priorità:  

  1. Rivoluzione della mobilità: potenziare il trasporto pubblico elettrico, creare zone a emissioni zero (LEZ), ampliare spazi pedonali e ciclabili, adottare il modello “Città30”.  
  2. Riqualificazione energetica: eliminare caldaie a gasolio e metano, sostituendole con pompe di calore.  
  3. Ridurre l'impatto agricolo: limitare allevamenti intensivi nel Bacino Padano, controllare spandimenti e emissioni di ammoniaca.  
  4. Integrare politiche climatiche: considerare il ruolo del metano nell'ozono e coordinare energia, clima e qualità dell'aria.  


Città2030: Un Tour per Cambiare la Mobilità
 

Partita oggi da Milano, la campagna Città2030 toccherà 20 città fino al 18 marzo, con incontri, flash mob e iniziative come il “bike to school”. Obiettivo: promuovere una mobilità sicura e sostenibile, in linea con gli obiettivi Ue e il Piano Nazionale Sicurezza Stradale (dimezzare le vittime entro il 2030). Tra le tappe, Genova, Firenze, Bologna, Napoli e Roma, dove il 18 marzo si terrà il Forum Mobilità, con esperti e istituzioni.  


Firma la Petizione: “Ci Siamo Rotti i Polmoni
”  

Legambiente rilancia la petizione “No allo smog!”, chiedendo al Governo interventi urgenti: dalla riconversione del trasporto pubblico alla lotta alle fonti inquinanti. “Senza scelte coraggiose, resteremo intrappolati nello smog”, conclude Zampetti.  

Il countdown è iniziato: servono azioni, non promesse
Firma la petizione qui... attivati.legambiente.it/malaria



Note metodologiche
: l’unità di misura con la quale vengono espresse le concentrazioni di NO2, e PM10 è microgrammi per metro cubo di aria (µg/mc). Per quanto riguarda il biossido d’azoto (NO2), le città capoluogo di provincia di cui è stata ricavata la media annuale sono 98; per il PM10 (sia per le medie annuali che per gli sforamenti giornalieri) sono 98. La media annuale è stata calcolata come media delle medie annuali delle singole centraline di monitoraggio ufficiale delle Arpa classificate come urbane (fondo o traffico).