Basta dire «delocalizzazione» e a tutti viene in mente la solita storia. Vicende viste e riviste, quelle di grandi aziende che chiudono gli stabilimenti italiani, licenziano i dipendenti e spostano l’attività all’estero. Dove le tasse sul lavoro sono molto più basse, dove i salari per gli operai sono da fame e dove esistono incentivi consistenti verso chi avvia nuove attività.

Questa volta, però, la notizia è da leggere esattamente al contrario. La delocalizzazione avviene in direzione opposta a quella solita: dalla Romania verso l’Italia.

Sembra incredibile, ma è accaduto per davvero. A trasferire in Italia una parte delle sue attività è Fastweb, uno dei principali gestori delle telecomunicazioni che ha deciso di gestire a Cagliari e Lecce i call center che finora rispondevano ai clienti dall’Est Europa.

L’iniziativa ha come obiettivo quello di assicurare il più alto livello qualitativo nell’erogazione del servizio.

L’iniziativa di Fastweb è una diretta conseguenza del Protocollo di autoregolamentazione promosso dal Ministero dello Sviluppo economico firmato lo scorso 4 maggio a Palazzo Chigi dalle principali aziende italiane committenti di servizi di call center.