È un accordo culturale di straordinaria importanza internazionale quello che la Sicilia ha sottoscritto con la Grecia, che prevede il trasferimento ad Atene del frammento di una lastra appartenente al fregio orientale del Partenone, attualmente custodito nel Museo archeologico regionale “A. Salinas” di Palermo: è il cosiddetto “Reperto Fagan”, frammento in marmo pentelico raffigurante il piede o della Dea Peitho o di Artemide (Dea della Caccia) seduta in trono.

È un gesto voluto dall’Assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Alberto Samonà e condiviso con la Ministra greca della Cultura e dello Sport Lina Mendoni, che per la cultura ellenica ha un valore fortemente simbolico: la Sicilia, in questo modo fa, infatti, da apripista sul tema del ritorno in Grecia dei reperti del Partenone, dando il proprio contributo determinante al dibattito in corso da tempo a livello mondiale. L’accordo, nato dalla proficua interlocuzione fra il Governo regionale ed il Governo di Atene è stato siglato dal Museo Archeologico Regionale “A. Salinas” di Palermo e dal Museo dell’Acropoli di Atene, ai sensi dell’articolo 67 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, che consente il trasferimento pluriennale e lo scambio di reperti archeologici tra le due prestigiose istituzioni museali, rispettivamente dirette da Caterina Greco e da Nikolaos Stampolidis.

Sottoscritto secondo la legge italiana, l’accordo prevede che per un periodo di 4 anni, rinnovabile una sola volta, il Museo Salinas trasferisca al Museo dell’Acropoli di Atene il frammento appartenente al Partenone, attualmente conservato a Palermo, perché parte della collezione archeologica del console inglese Robert Fagan, acquistata dalla Regia Università di Palermo nel 1820. In cambio, da Atene arriveranno a Palermo due importantissimi reperti delle collezioni del Museo dell’Acropoli, ciascuno per un periodo di quattro anni: un’importante statua acefala di Atena, databile alla fine del V secolo a.C., e di un’anfora geometrica della prima metà dell’VIII secolo a.C.

Nell’intesa si prevede anche l’organizzazione di iniziative in comune da realizzarsi in partnership dai due musei su temi d’interesse culturale di respiro internazionale. La volontà della Sicilia, in realtà, è di un ritorno in Grecia a tempo indeterminato del reperto. A questo proposito, la Regione Siciliana, oltre a promuovere l’accordo culturale di valorizzazione reciproca fra le due realtà museali, ha chiesto al Ministero della Cultura della Repubblica Italiana un percorso che porti al felice esito di questa possibilità: la pratica è stata già incardinata ed è attualmente in discussione in seno al “Comitato per il recupero e la restituzione dei Beni Culturali” istituito presso il Ministero.

Il ritorno ad Atene del frammento conferma quel sentimento di fratellanza culturale, che lega Sicilia e Grecia, nel riconoscimento delle comuni radici mediterranee e degli antichissimi e profondi legami tra i due Paesi: l’accordo sottoscritto rappresenta, infatti, un sigillo d’eccezione per quella koinè mediterranea, che, iniziata al tempo della Grecia classica con le sue colonie nell’Italia meridionale e in Sicilia, ancora oggi connota gli intimi legami culturali tra l’Italia e la Repubblica Greca.

L’accordo giunge al termine dell’anno, in cui si è celebrato l’anniversario dell’avvio della lotta per l’indipendenza della Grecia e a poco più di tre mesi di distanza dalla Decisione del 29 settembre 2021, con cui la Commissione Intergovernativa dell’UNESCO per la Promozione della Restituzione dei Beni Culturali ai Paesi d’Origine (ICPRCP) ha richiamato “il Regno Unito affinché riconsideri la sua posizione e proceda in un dialogo in buona fede con la Grecia”, che fin dal 1984 ha richiesto la restituzione delle sculture del Partenone, tutt’ora conservate al British Museum di Londra.

“Il ritorno ad Atene di questo importante reperto del Partenone – sottolinea l’Assessore Alberto Samonà – va nella direzione della costruzione di un’Europa della Cultura che affonda le proprie radici nella nostra storia e nella nostra identità: quell’Europa dei popoli che ci vede profondamente uniti alla Grecia, in quanto entrambi portatori di valori antichi e universali. Del resto, le molteplici e pregnanti testimonianze della cultura greca presenti in Sicilia sono la conferma di un legame antico e profondo. Grazie al Governo Musumeci la Sicilia torna al centro di una dimensione mediterranea, in cui il futuro comune passa per il dialogo e le relazioni con i Paesi che si affacciano sul “Mare nostrum”.

L’accordo di collaborazione con il Museo dell’Acropoli di Atene ci permetterà inoltre di porre in essere iniziative culturali comuni di grande spessore e rilevanza internazionale che daranno la giusta visibilità alla nostra Regione”. “Vorrei esprimere – sottolinea la Ministra della Cultura e dello Sport della Repubblica Greca Lina Mendoni – la mia più profonda gratitudine alla Giunta Regionale Siciliana e al suo Presidente Nello Musumeci nonché all’Assessore Regionale ai Beni Culturali e dell’Identità della Sicilia Alberto Samonà. La collaborazione, affinché il frammento del Fregio Orientale del Partenone, oggi custodito presso il Museo Archeologico Regionale “A. Salinas” di Palermo, possa essere esposto per un lungo periodo presso il Museo dell’Acropoli insieme al proprio naturale contesto, è stata impeccabile e costruttiva.

Soprattutto, desidero qui esprimere la mia gratitudine per gli instancabili e sistematici sforzi del Governo Siciliano e dell’Assessore Alberto Samonà per aver intrapreso la procedura verso l’accordo legale ai sensi del Codice dei Beni Culturali della Repubblica Italiana, affinché questo frammento possa ritornare definitivamente ad Atene. Dal novembre del 2020, quando sono iniziate le discussioni tra di noi, fino ad oggi, – prosegue Mendoni – l’Assessore Samonà ha sempre dichiarato in ogni modo il suo amore per la Grecia e per la sua Cultura.

Nel complesso, l’intenzione e l’aspirazione del Governo Siciliano di rimpatriare definitivamente il Fregio palermitano ad Atene, non fa altro che confermare e rinsaldare ancora di più i legami culturali e di fratellanza di lunga data delle due Regioni, nonché il riconoscimento di fatto di una comune identità mediterranea. In questo contesto, il Ministero della Cultura e dello Sport ellenico inizia con grande piacere la sua collaborazione con il Museo archeologico regionale “A. Salinas” di Palermo, non solo per l’esposizione presso di esso di importanti antichità provenienti dal Museo dell’Acropoli, ma anche per azioni e iniziative generali future. Con questo gesto, il Governo della Sicilia indica la via per il definitivo ritorno delle Sculture del Partenone ad Atene, la città che le ha create”.

L’arrivo in Sicilia di questi due significativi reperti delle collezioni del Museo dell’Acropoli segna un decisivo cambio di passo nelle relazioni culturali tra la Sicilia e la Grecia, improntato alla piena pariteticità degli scambi culturali ed a un reciproco rapporto di collaborazione, che prevede anche lo sviluppo di iniziative comuni quali mostre, conferenze, ricerche scientifiche: è, infatti, la prima volta che dal famoso museo ateniese giungono in Sicilia e al Salinas, per un’esposizione di lungo periodo, testimonianze originali della storia della città che ha profondamente segnato, con la sua arte, l’intera cultura occidentale.