Haiti, al via la Missione multinazionale senza garanzie per i diritti umani
A seguito del dispiegamento ad Haiti della Missione di sicurezza multinazionale (Multinational security support mission, Mssm), guidata dal Kenya, Amnesty International ha sollecitato massima priorità perché siano garantite la protezione dei diritti umani e un’adeguata formazione delle truppe della Missione sulla protezione dei bambini e delle bambine.
Secondo l’organizzazione per i diritti umani, è assai preoccupante che il dispiegamento della Mssm ad Haiti non sia stato preceduto da informazioni trasparenti riguardo a se e come verranno attuate garanzie sui diritti umani.
Tra le garanzie necessarie e mancanti c’è quella che, durante le sue operazioni, la Mssm sia preparata ad affrontare bambini, compresi quelli arruolati dalle bande armate.
Una settimana fa il Segretario generale delle Nazioni Unite ha incluso per la prima volta Haiti nel suo Rapporto annuale sui bambini nei conflitti armati, rendendo noto che nel 2023 sono state commesse 383 gravi violazioni dei diritti umani contro bambine e bambini: reclutamento e impiego, uccisioni e ferimenti e violenza sessuale da parte delle bande armate nel contesto degli scontri con le autorità.
Amnesty International ha sottolineato che Kenya e Haiti hanno la responsabilità condivisa, così come gli stati alleati quali gli Usa, di smetterla di ignorare la sofferenza di migliaia di bambini e bambine. Il dispiegamento di truppe straniere senza adeguata formazione sui diritti umani e l’assenza di protocolli sull’uso della forza e di meccanismi di accertamento delle responsabilità aumenteranno i rischi per la popolazione di Haiti, soprattutto per le bambine e i bambini, già coinvolti negli scoppi quotidiani di violenza.
Nonostante la risoluzione 2699 (2023) del Consiglio di sicurezza avesse richiesto, tra le varie garanzie in materia di diritti umani. l’adozione dei più alti standard di trasparenza, la formazione pre-dispiegamento e meccanismi di ricorso accessibili, mancano tuttora informazioni sulle regole d’ingaggio e sulle procedure della Mssm e sui meccanismi di accertamento delle violazioni dei diritti umani. Questa mancanza di trasparenza comporta il rischio che tutti gli stati che prendono parte alla Mssm non rispetteranno gli obblighi richiesti dal Consiglio di sicurezza e che si verifichino violazioni dei diritti umani.
Amnesty International ha chiesto pertanto l’applicazione di rigorose procedure di valutazione e una completa formazione sui principi delle Nazioni Unite, sulle norme internazionali in materia di diritti umani, strumenti in grado di prevenire la violenza sessuale. Inoltre, dovrà essere data la massima priorità alla protezione dei bambini e delle bambine.
Amnesty International ha anche evidenziato la necessità di un meccanismo accessibile, indipendente e trasparente di denuncia, in grado di indagare su tutte le denunce di cattiva condotta e violazioni dei diritti umani da parte delle truppe della Mssm.