Quello che è certo è che domenica, un caccia siriano è stato abbattuto da un caccia americano a sud di Raqqa. Siriani e americani hanno confermato entrambi l'accaduto, fornendo però una diversa versione dei fatti.

Nel comunicato dell'esercito siriano diffuso dalla tv di Stato, si ammette che un suo aereo è stato abbattuto domenica pomeriggio nei pressi di un villaggio chiamato Rasafah e che il pilota risulta disperso. Questo è il primo primo abbattimento di un caccia siriano da parte degli Stati Uniti dall'inizio del conflitto nel 2011.

L'attacco - prosegue la nota dell'esercito - è un evidente tentativo di minare gli sforzi dell'esercito siriano, unica forza capace insieme ai suoi alleati di contrastare il terrorismo in tutto il suo territorio.

E tale attacco avviene proprio nel momento in cui l'esercito siriano e i suoi alleati stanno ottenendo evidenti progressi nella lotta contro lo Stato islamico.

Di altro avviso la versione americana. Secondo il comando statunitense, il caccia siriano, un SU-22 è stato abbattuto nei pressi di Tabqah, a scopo difensivo per proteggere i combattenti delle forze democratiche siriane, supportati dall'esercito USA.

Le forze di regime pro-siriane avevano attaccato in precedenza, a sud di Tabqa, le forze democratiche sirianee ferendo alcuni dei loro combattenti e facendoli ritirare dalla città.

Gli aerei della coalizione hanno fermato l'avanzata. È a quel punto che è intervenuto il Sukhoi siriano che ha sganciato alcune bombe in prossimità delle forze di supporto statunitensi. A supporto è intervenuto un F/A-18E Super Hornet che ha abbattuto l'aereo siriano.

Prima dell'abbattimento, la coalizione aveva contattato telefonicamente i russi attraverso una linea predisposta ad hoc, nei termini di una procedura concordata al fine di evitare quanto accaduto, ma stavolta non pare aver funzionato.