A fine mattinata, la Corte d'Appello di Brescia ha comunicato il "non luogo a provvedere" in merito alla revisione del processo relativo all'omicidio di Chiara Poggi, in cui era stato condannato a 16 anni di carcere Alberto Stasi, come autore del delitto.

Il provvedimento della Corte d'Appello è stato notificato al procuratore generale di Brescia, a quello della Corte d’Appello di Milano, ad Alberto Stasi e ai suoi difensori di fiducia e infine ai legali dei familiari di Chiara Poggi. 

A questo punto, tutti gli interrogativi sollevati dall'inchiesta difensiva degli avvocati di Stasi, che avevano indicato in Andrea Sempio - amico del fratello di Chiara - il possibile colpevole, rimarranno senza risposta.

Pertanto, non sarà risolto il dubbio sul DNA trovato sotto le unghie della vittima che corrisponderebbe a quello della famiglia di appartenenza di Sempio.

Non sarà spiegato perché Andrea Sempio, pur avendo detto agli inquirenti di non conoscere Chiara Poggi, telefonava a casa della ragazza il 7 e l'8 agosto sapendo che l'amico Marco era già partito per le vacanze insieme ai suoi genitori.

Non sapremo perché Andrea Sempio aveva mentito negando di esser mai entrato in casa Poggi, quando addirittura era stato anche nella camera di Chiara, insieme al fratello di lei per ultilizzarne il computer.

Inoltre non sapremo perché, nonostante il suo cellulare ne indicasse la presenza a Garlasco, Andrea Sempio era a Vigevano al momento del delitto. Come ha fatto a dimostrarlo?  Con lo scontrino di un parcheggio che lui ha "conservato" e fornito spontaneamente agli inquirenti, in "ottimo stato", dopo più di un anno dall'omicidio!