Lunedì, nuovo attentato terroristico a Kabul. A rivendicare l'attacco, stavolta, è lo Stato Islamico. Cinque militanti dell'Isis sono penetrati, utilizzando una scala (!) per scavalcarne il muro di cinta, all'interno dell'accademia militare Marshal Fahim che si trova nella periferia occidentale della città.

Nell'attacco, 11 soldati afgani sono stati uccisi e 15 sono rimasti feriti prima che gli aggressori venissero fermati, secondo quanto ha riportato ufficialmente il ministero della Difesa. Lo Stato islamico, da parte sua, ha rivendicato l'attentato dove sono morti quattro dei terroristi, mentre uno è stato catturato. I miliziani che si dicono seguaci del Daesh sono segnalati nelle montagne della provincia orientale di Nangarhar, ma non è sicuro che siano gli stessi collegati all'attacco all'accademia militare.

L'attacco odierno è arrivato dopo due giorni dall'ultimo attentato dove una bomba è stata fatta esplodere all'interno di ambulanza nel centro di Kabul che aveva provocato la morte di più di 100 persone e poco più di una settimana dopo l'altro attacco all'Hotel Intercontinental, anch'esso a Kabul, in cui erano rimaste uccise più di 20 persone. Entrambi gli attacchi, in quel caso, furono rivendicati dai talebani.

I recenti attacchi sono una risposta alla nuova strategia americana, che ha visto gli Stati Uniti intensificare gli attacchi aerei contro le forze islamiste, con l'obiettivo di ridurne la resistenza e costringerli al tavolo dei negoziati.

Gli ultimi attentati, almeno per il momento, non sembrano indicare che la strategia scelta dagli Usa abbia avuto successo e che gli attentati in risposta all'intensificarsi degli attacchi militari Usa non possano che continuare lo conferma una dichiarazione del portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid che ha dichiarato che gli "afgani" non risponderanno con i fiori a chi li aggredisce con le armi.