Si è riunita oggi, in sede ordinaria sotto la Presidenza di Andrea Agnelli, l'Assemblea degli Azionisti della Juventus che ha approvato il bilancio al 30 giugno 2022 con una perdita d'esercizio pari a 238,1 milioni di euro, in aumento rispetto alla perdita di 226,4 milioni registrata nel 2021, coperta mediante l'utilizzo della riserva da sovrapprezzo delle azioni.
I ricavi fino al 30 giugno 2022 sono stati 443,3 milioni di euro, in calo del 7% rispetto al bilancio al 30 giugno 2021. Nel dettaglio:
- Ricavi da gara: 32,2 milioni di euro (7,7 milioni di euro nel 2020/21).
- Ricavi commerciali e da vendite: 166,9 milioni (171,2 milioni nel 2020/21).
- Ricavi da diritti tv: 170,5 milioni (235,3 milioni nel 2020/21).
- Ricavi da gestione calciatori: 40,7 milioni (43,1 milioni nel 2020/21).
- Altri ricavi: 32,8 milioni (23,2 milioni nel 2020/21).
- TOTALE: 443,3 milioni (480,7 milioni nel 2020/21).
Per quanto riguarda invece i costi, sono stati 665 milioni di euro, rispetto ai 695 milioni del bilancio 2021. Nel dettaglio:
- Costi per servizi: 74 milioni (63,5 milioni nel 2020/21).
- Costi per il personale: 337 milioni di cui 310,8 milioni per il personale tesserato (339,8 milioni di cui 315,1 milioni per il personale tesserato nel 2020/21).
- Ammortamenti e svalutazioni: 196 milioni di cui 173,3 milioni per i calciatori (339,8 milioni di cui 197,4 milioni per i calciatori nel 2020/21).
- Oneri da gestione diritti calciatori: 31,8 milioni (37,2 milioni nel 2020/21).
- Altri costi: 25,3 milioni (25,4 milioni nel 2020/21).
- TOTALE: 665 milioni (695 milioni nel 2020/21).
Queste le dichiarazioni del presidente dimissionario, Andrea Agnelli nel corso della riunione:
"Farei alcune mie riflessioni più approfondite in occasione dell'assemblea prevista per il 18 di gennaio, che andrà a confermare il nuovo consiglio di amministrazione, ma fin d'ora vorrei fare il mio più grande in bocca al lupo al presidente designato Gianluca Ferrero e all'amministratore delegato designato Maurizio Scanavino, che è qui con noi oggi. È evidente che la decisione di rimettere la carica di presidente della Juventus non è stata una decisione facile per me, che oltre ad aver sempre amato i colori di questo Club, mi sono in tutti questi anni impegnato al massimo delle mie possibilità per raggiungere i risultati che abbiamo ottenuto, sia sul campo che fuori dal campo. Sono stati anni straordinari, nei quali ho avuto l'onore di presiedere questa Società; tuttavia, è stata una decisione che ho assunto in modo del tutto convinto e in piena serenità. La Società è oggi chiamata a difendere la propria posizione nel contesto di alcune iniziative assunte nei suoi confronti e su cui non mi dilungo, perché sono note a tutti i presenti. Io personalmente, così come peraltro tutti i componenti del nostro consiglio di amministrazione, sono fermamente convinto che il Club abbia operato bene in questi anni e che i rilievi che sono stati sollevati nei nostri confronti non siano giustificati. In ciò siamo confortati anche dalle approfondite analisi condotte in queste ultime settimane da professionisti ed esperti indipendenti che hanno rilasciato appositi pareri a conferma della piena correttezza dell'operato del nostro consiglio. Ciononostante, la Società dovrà continuare nel percorso avviato per tutelare gli interessi del Club e per dimostrare in ogni sede le sue buone e legittime ragioni. Per questo motivo, con lo stesso spirito di servizio e di attaccamento a questa nostra Società che hanno animato la mia presidenza, ho ritenuto adesso opportuno fare un passo indietro, per evitare che, ove avessi proseguito nel mio ruolo, si potesse anche solo pensare che le scelte o le azioni che dovranno essere assunte da qui in avanti fossero anche solo in parte condizionate dal mio personale coinvolgimento in alcune delle vicende che la Società si trova a dover affrontare. Juventus, quindi, viene prima di tutto e di tutti".
Nel corso dell'assemblea, in qualità di azionista, è intervenuto l'ex "qualunque cosa" Luciano Moggi che ha lanciato accuse sul mondo del calcio durante gli anni in cui era protagonista attivo, mettendo l'accento sul fatto che se la Procura federale ha deciso di riaprire il caso plusvalenze, allora deve farlo anche per il caso Calciopoli.
"Se è vero che è stato riaperto il caso plusvalenze perché pensano di aver trovato elementi nuovi, è altrettanto vero che bisognerebbe riaprire Calciopoli, una ferita che non si rimargina ancora né per noi [nel senso di Moggi, ndr], néper la Juventus",
ha dichiarato Moggi brandendo una chiavetta in cui sarebbero conservati contenuti sull'ex presidente della FIGC Franco Carraro."L'epiteto più sentito è che la Juve vince perché ruba, non è vero. La Juve ha vinto sempre sul campo e non ha mai rubato niente a nessuno. Magari ce l'hanno rubato a noi lo scudetto, a Perugia nel diluvio del Curi, ce l'hanno rubato l'anno dopo con la Roma che vince lo scudetto perché vengono cambiate nel corso della stagione le regole sui passaporti con Nakata che decide la partita, qui a Torino, facendo un gol. Vedo sulla panchina italiana come team manager colui che ha contraffatto il passaporto di Recoba [Oriali, ndr]. Conosco la famiglia Agnelli, so come ha lavorato Andrea, io sono uno che è abituato a vivere e non a esistere, combatto ancora per Calciopoli che ci ha indicati per colpevoli per cose che hanno fatto altri, per questo voglio regalare ad Andrea questo cofanetto con una chiave in cui c'è tutto Calciopoli con le parole di Carraro che dice che la Fiorentina e la Lazio non possono retrocedere e che la Juventus non va aiutata. ... Le intercettazioni le potete sentire voi, quando Carraro dice di non aiutare la Juventus. Meani [ex dirigente del Milan di Berlusconi, ndr] dice all'arbitro per Milan-Chievo 1-0: Guarda che ti ho fatto dare 7 [in pagella, ndr].
Moggi ha poi concluso il proprio intervento, parlando di gestione sportiva:
Non mi è piaciuto poi il discorso sportivo di Arrivabene. Le squadre si fanno con criterio, la Juventus non ha un centrocampo e non bisognava pensare di acquistare degli attaccanti".
Crediti immagine: comunicato stampa Juventus