Si è svolto domenica, in Francia il ballottaggio tra Benoît Hamon e Manuel Valls per decidere chi, tra i due, avrebbe dovuto rappresentare il Partito Socialista alle prossime elezioni presidenziali in Francia.

Benoît Hamon, ex ministro dell'istruzione che rappresenta l'ala radicale del partito, ha vinto con il 58,88% dei voti. L'ex primo ministro Manuel Valls ha ottenuto solo il 41,12% delle preferenze. 

Benoît Hamon, dopo aver avuto conferma del risultato, ha annunciato che avrebbe proposto un'allenaza a Jean-Luc Mélenchon ed al candidato ecologiosta Yannick Jadot per costruire insieme a loro una maggioranza che rappresenti una sinistra moderna che si possa confrontare e contrapporre alle politiche divisive della destra e dell'estrema destra.

Hamon è la scelta di elettori che vogliono un partito Socialista che sia realmente socialita e non un partito che usi il socialismo come etichetta per poi promuovere politiche che un partito di centro destra farebbe sue senza pensarci.

In pratica, anche in Francia con François Hollande è accaduto quello che è accaduto finora in Italia con il Partito Democratico di Matteo Renzi. Un partito che si dice socialista, in nome dell'Europa, dei mercati e delle responsabilità ha promosso politiche che con la sinistra hanno poco o nulla a che vedere.

In Francia, la scelta di Benoît Hamon è stata la risposta dei socialisti francesi alla linea politica di Hollande. E adesso, anche per i socialisti francesi, si pone il problema dell'unità del partito tra i suoi massimi dirigenti di fronte alla scelta tra la linea socialista e quella liberista.

Una sorta di maledizione quella che sembra aver colpito la quasi totalità dei partiti che dovrebbero rappresentare la sinistra in Europa. Il loro nome e il loro passato li pone nell'ambito del socialismo, ma le politiche che hanno attuato o stanno attuando sono spesso in competizione con quelle della destra.

Che la scelta francese possa essere il primo passo per una "normalizzazione" della sinistra in Europa? Più che un segnale è un auspicio. La speranza è che tale auspicio possa avverarsi... almeno per rendere chiaro a chi vota che cosa un partito voglia realmente essere e che cosa voglia fare, mantenendo fede al proprio programma elettorale. Già questo, sarebbe una piccola rivoluzione.