L'assassinio di Ismail Haniyeh? Un mezzo come un altro con cui Netanyahu vuole continuare il genocidio del popolo palestinese... con l'aiuto di Dio!
L'Osservatore permanente dello Stato di Palestina presso le Nazioni Unite, Riyad Mansour, ha inviato tre lettere (identiche) al Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, al Presidente dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Dennis Francis e al Presidente del Consiglio di Sicurezza per il mese in corso, il russo Vasiliy Nebenzia, per ricordare che Israele, a Gaza, continua a condurre deliberatamente e arbitrariamente una guerra terribile contro il popolo palestinese, in flagrante violazione del diritto internazionale e delle risoluzioni emesse dal Consiglio di Sicurezza.
Mansour ha aggiunto che quasi 300 giorni dopo la guerra genocida intrapresa da Israele contro il popolo palestinese, stiamo ancora assistendo ad ulteriori orrori, dove le uccisioni dei civili si alternano a quelle di operatori umanitari, operatori sanitari e giornalisti, con continui bombardamenti e la distruzione di abitazioni e quartieri. A tutto ciò si aggiungono casi documentati di rapimenti, oltre a torture e stupri nelle carceri israeliane.
Allo stesso tempo in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, le forze di occupazione e i coloni israeliani continuano i loro attacchi terroristici e violenti, che hanno provocato la morte di almeno 569 cittadini, bambini compresi, mentre prosegue senza sosta l'illegittima campagna coloniale israeliana, con il sequestro di terreni, il furto e la demolizione di case e proprietà, e lo sfollamento forzato di migliaia di civili... solo negli ultimi dieci mesi!
Mansour ha sottolineato che Israele dimostra, ogni giorno che passa, di comportarsi come uno Stato canaglia: "L' ultimo assassinio e tutti i crimini che lo hanno preceduto e che lo hanno seguito nelle ore successive ne sono la prova", riferendosi all'assassinio dell'ex primo ministro e capo dell'Ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, alla palese violazione della sovranità della Repubblica islamica dell'Iran e alle ripetute violazioni delle terre libanesi e siriane, compreso l'attacco a Beirut avvenuto martedì scorso.
Mansour ha chiesto che sia data risposta a questo assassinio e alle oltre 130.000 vittime a Gaza, accusando i funzionari delle Nazioni Unite che il Consiglio non si sta muovendo per imporre un cessate il fuoco e porre fine ai crimini israeliani, avvertendo che l'incapacità di ritenere Israele responsabile dei suoi crimini è un incitamento a continuare a commetterli.
"Chiediamo ancora una volta con la massima urgenza", ha scritto Mansour, "al Consiglio di Sicurezza, all'Assemblea Generale e a tutti i paesi rispettosi della legge e amanti della pace di agire immediatamente per fermare gli orribili e criminali attacchi israeliani contro il popolo palestinese e l'intera regione", sottolineando che Israele sta palesemente cercando di destabilizzare l'intera regione e di provocare in modo profondo una guerra globale in Medio Oriente, che avrà pericolose ripercussioni per la regione e oltre.
Di che che cosa ci avverte l'osservatore permanente dello Stato di Palestina presso le Nazioni Unite? Di quello che Netanyahu ha confermato nel suo discorso di ieri, di cui si riporta la parte conclusiva:
"Tutti i risultati che abbiamo ottenuto negli ultimi mesi, li abbiamo ottenuti perché non ci siamo arresi, perché abbiamo preso decisioni coraggiose nonostante la grande pressione in patria e all'estero. E vi dico: non è stato facile. Ho dovuto respingere una pressione molto forte. Ma soprattutto, abbiamo ottenuto questo perché i nostri combattenti, sia riservisti che coscritti, nelle IDF, nella Polizia, nell'ISA e nel Mossad, non si sono arresi. Stanno combattendo come leoni, sono determinati a vincere e io, insieme al popolo di Israele, li sostengo con grande amore e con grande fede nella giustizia della nostra causa.Non dimentichiamo, nemmeno per un istante, le famiglie afflitte che hanno perso ciò che avevano di più caro, le famiglie degli ostaggi che sperano nel ritorno dei loro cari e i nostri feriti che lottano eroicamente per ricostruire le loro vite.Grazie a loro e grazie a voi, cittadini di Israele, insieme combatteremo e, con l'aiuto di Dio, insieme vinceremo".
Come i nazisti e come l'ultra destra sionista, Netanyahu afferma che Dio giustifica e supporta Israele a continuare la sua guerra senza fine (con lo scopo di estendere il territorio dello Stato ebraico dal Giordano al Mediterraneo), ufficializzando il disinteresse più completo per i suoi connazionali detenuti a Gaza, che ha citato solo di sfuggita alla fine del suo discorso, e certificando quello che da sempre era evidente a chi non fosse succube della propaganda sionista: che lui il cessate il fuoco a Gaza non lo vuole, mirando ad assassinare quanti più civili gli è possibile, in attesa che i sopravvissuti, sfiniti, si riversino in Egitto.
È così difficile ammetterlo da parte del cosiddetto occidente? Sì, perché - per motivi geopolitici - vuol far credere ai suoi amministrati che stia supportando Israele in quanto Stato democratico, mentre è semplicemente uno Stato canaglia...
Con che risultato? Che Israele continuerà a perpetrare con l'aiuto di Dio il genocidio già in atto, di cui l'occidente si sta rendendo complice.
Diventano pertanto persino comiche, tragicamente comiche, le dichiarazioni dell'amministrazione Biden, riportate da Wall Street Journal, in cui afferma che dopo quanto accaduto i negoziati per il cessate il fuoco a Gaza non sono giunti al termine, ma sicuramente diventano più complicati.
In seguito all'attacco di mercoledì a Teheran, alti funzionari dell'amministrazione hanno già avviato colloqui con i loro omologhi di Israele, Qatar, Irq e Arabia Saudita, nel tentativo di salvare l'accordo.
L'amministrazione Biden ha ammesso che, mentre l'attacco a Beirut era concordato, di quello a Teheran non sapevano nulla.
Il segretario di Stato Usa, Anthony Blinken, ha chiesto ai funzionari del Qatar di trasmettere messaggi all'Iran, a Hezbollah e ad altri nella regione per placare le tensioni. Il Primo Ministro del Qatar ha espresso il suo impegno a proseguire gli sforzi per raggiungere un accordo, ma ha espresso frustrazione per il fatto che gli attacchi israeliani potrebbero mettere a repentaglio i negoziati in corso.