Per sapere che cosa aveva da dire Virginia Raggi con la frase riportata nel titolo, è stato necessario attendere la fine del pomeriggio. Questa la spiegazione "shakespeariana" della sindaca:

«Molto rumore per nulla. Indagano il governatore dell’Umbria Catiuscia Marini per concorsi truccati nella sanità; il sottosegretario della Lega Armando Siri per una presunta tangente di 30mila euro tra Sicilia e Liguria; il segretario del Pd e Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, per finanziamento illecito... ma parlano di me.

Parlano di audio rubati in cui dico quello che direbbe qualsiasi altro cittadino di Roma: me la prendo duramente con l’ex amministratore delegato dell’Ama perché ci sono i rifiuti in strada e non lo posso accettare.

Uso parolacce ma non me ne vergogno, perché sono incazzata quando vedo chi pensa a prendere i premi aziendali piuttosto che a pulire la città. Perché questo è quello che si ascolta in quegli audio.

Nessuna pressione, ma solo tanta rabbia per chi non ha fatto bene il lavoro per il quale era pagato. Si pretendeva che approvassi un bilancio con il quale i dirigenti di Ama avrebbero avuto centinaia, migliaia di euro in più.

I vertici del Campidoglio – il ragioniere generale, segretario generale, il direttore generale, l’assessore al bilancio, i dipartimenti competenti – hanno bocciato la proposta dell'ex ad Bagnacani. Ed io e la mia Giunta abbiamo votato contro come avrebbe fatto qualsiasi romano.

Addirittura si ipotizzava che aumentassi ancora la tassa sui rifiuti, mentre in azienda sarebbero continuati ad arrivare i premi a pioggia. Mi sono ribellata e non me ne pento. Continuano a gettare fango su di me ma io ho le spalle grosse e continuerò a difendere la mia città e i miei concittadini».


Nel frattempo, la Lega, tramite la ministra agli Affari regionali, Erika Stefani, aveva dichiarato: «Se il contenuto delle intercettazioni del sindaco Raggi corrispondesse al vero sarebbe la confessione di un grave reato e la chiara ammissione di una palese incapacità a governare. Per coerenza con le regole del Movimento ci aspettiamo le sue immediate dimissioni».

Una affermazione che rimanda nel campo avversario quanto dichiarato in mattinata dai 5 Stelle in relazione all'indagine per mafia in cui è stato coinvolto il sottosegretario ai Trasporti, il leghista Siri.


Ma di che cosa si sta parlando? Dell'inchiesta anticipata da l'Espresso, che verrà pubblicata nel fine settimana, che riporta parte dei colloqui tra l'ex direttore generale e presidente di Ama Lorenzo Bagnacani con la sindaca Raggi e altri dirigenti comunali, contenuti in registrazioni e conversazioni su Telegram e WhatsApp che lo stesso Bagnacani ha consegnato alla Procura di Roma in un esposto in cui accusa la sindaca di aver esercitato "pressioni" indebite su di lui e sull'intero Cda dell'azienda, "finalizzate a determinare la chiusura del bilancio dell’Ama in passivo, mediante lo storno dei crediti per i servizi cimiteriali".


Ma non mancheranno di far discutere alcune registrazioni in cui vengono riportate delle dichiarazioni in cui Virginia Raggi dice a Bagnacani: «Devi modificare i conti. Punto. Anche se i miei uomini ti dicono che la luna è piatta».

«Roma - dice la Raggi in un'altra occasione - è praticamente fuori controllo... i sindacati fanno quel caz.o che vogliono... la tassa sui rifiuti, non può essere aumentata perché i romani oggi si affacciano e vedono la me.da. In alcune zone purtroppo è così. In altre zone è pulito e tenuto bene… Allora … quando ai romani gli dico, sì la città è sporca però vi aumento la Tari, ma io scateno... cioè mettono la città a ferro e fuoco. Altro che gilet gialli!»


Affermazioni che possono avere una rilevanza penale? Questo lo potranno dire soltanto i giudici. Ed anche le dichiarazioni su Roma, estrapolate dal contesto di una conversazione, non è detto che possano essere interpretate come una dichiarazione di resa da parte della Raggi o come una confessione sul reale stato della capitale.

In ogni caso, è evidente che non mancheranno di essere utilizzate, anche strumentalmente, dalla Lega e dalle opposizioni nella propaganda contro il Movimento 5 Stelle.

Negli ultimi 12 mesi abbiamo assistito ad una campagna elettorale permanente da parte delle forze al Governo, adesso questa campagna si arricchisce di nuovi e ulteriori spunti, causa le prossime elezioni europee, in un tutti contro tutti che avrà comunque per ostaggio il Paese e la sorte di molti inconsapevoli e incolpevoli italiani.