Il segretario di Stato Blinken era oggi a Gerusalemme per discutere con Netanyahu quelli che lui ha dichiarato essere

"gli ultimi sforzi per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi e far sì che gli eventi del 7 ottobre non si ripetano mai. Ho sottolineato l’importanza di proteggere i civili a Gaza e di garantire che maggiori aiuti umanitari arrivino alle persone bisognose".

Poi c'è stata una conferenza stampa "non" congiunta, con Netanyahu che ha detto, ripetutamente, che Israele è vicina alla vittoria, che il suo esercito ha eliminato 18 dei 20 battaglioni di Hamas e che tornerà da Gaza solo dopo aver vinto! E per farlo ha confermato di aver dato l'ordine all'IDF di operare a Rafah, definita l'ultima roccaforte di Hamas.

A Rafah sono letteralmente ammassati i tre quarti della popolazione di Gaza in uno spazio che definire microscopico è dir poco. Si tratta di 1,7 milioni di persone che per la maggior parte vivono in condizioni disperate in alloggi di fortuna, senza servizi, nella quasi totale assenza di cibo e acqua. Voler intensificare gli attacchi militari, che già sono in corso in quell'area, significa andare incontro ad un ulteriore massacro di civili, con i pochi ospedali  operanti nella Striscia ormai in grado di prestare soccorso in maniera molto limitata.

A sprezzo del ridicolo, Netanyahu ha detto di voler riportare indietro tutti i prigionieri israeliani detenuti nella Striscia, nonostante siano a rischio di essere uccisi dal proprio esercito, e di indicare ai civili palestinesi aree (che non esistono) in cui si possano rifugiare. 

E della proposta di accordo presentata da Hamas, di cui ha sicuramente discusso con Blinken? Netanyahu non ne ha parlato... non vi ha neppure fatto cenno. 

In sostanza ha fatto intendere di aver rifiutato la proposta, semplicemente non parlandone affatto. Netanyahu non ha detto "no" ad un cessate il fuoco, ribadendo però ciò che va dicendo da settimane, da mesi... che Israele andrà via da Gaza solo dopo aver eliminato Hamas.

Come interpretare tale enorme omissione se non come un rifiuto implicito dell'accordo di cui Blinken si era fatto portavoce?

Il fatto che dopo un incontro tanto importante, oltre che ampiamente pubblicizzato, non vi sia stata una conferenza stampa comune, pare sottolineare un primo e importante divario, dall'inizio del conflitto, tra la posizione della Casa Bianca e quella israeliana.