Politica

Il 2 giugno tutti in piazza a Roma: il pandemia party di Salvini e Meloni

I primatisti o sovranisti o neo fascisti in incognito, o come si preferisca definirli, sono sui blocchi di (ri)partenza per iniziare nuovamente a riprendere le rappresentazioni teatrali della loro estenuante ed inesauribile propaganda, interrotte a causa del regime di confinamento imposto dalla pandemia. Il repertorio sarà sempre lo stesso, salvo attendersi i nuovi aggiornamenti relativi alla crisi economica generata dal coronavirus. 

La parziale riapertura del 18 maggio è paragonabile, per loro, al periodo di allenamento degli atleti per la piena ripresa dell'attività agonistica, il cui primo appuntamento è stato fissato dai primatisti per il 2 giugno, vigilia del definitivo quasi ritorno alla normalità, che il governo ha indicato a partire dal giorno successivo, mercoledì 3 giugno.

Che cosa vogliono fare Salvini, Meloni e camerati il 2 giugno, festa della Repubblica? Una manifestazione a Roma, a piazza Venezia (e dove altrimenti?), per "dare voce a milioni di italiani che chiedono libertà e orgoglio. Sarà un’iniziativa non tradizionale - spiega Giorgia Meloni - che permetterà il pieno rispetto di regole e disposizioni per la sicurezza". 

E questo, naturalmente, nel rispetto delle regole del distanziamento tra le persone e sul divieto di spostamenti tra regioni, ma ciò "non significa - prosegue la leader di FdI - che con la fantasia non si possano trovare gli strumenti per manifestare il proprio dissenso verso un governo che ha limitato la libertà degli italiani a colpi di decreto, che non ha ancora dato alle aziende le risposte di cui hanno bisogno perché sta lì a occuparsi delle sanatorie indiscriminate degli immigrati clandestini e della scarcerazione di centinaia di boss mafiosi. Vogliamo dire che la pazienza è finita".

Per i più distratti, non per limitare la libertà agli italiani ma per garantire la loro salute, il Governo ha vietato qualsiasi tipo di manifestazione al chiuso e all'aperto almeno fino al 31 luglio. Inoltre, solo dal 3 giugno sarà possibile spostarsi in Italia da una regione all'altra senza certificazione. Fino a 24 ore prima sarà proibito, a meno di non avere motivi validi per farlo... ma tra questi non sono previste le manifestazioni primatiste.


Come commentare l'evento? 

I due arruffapopoli dell'estremismo di destra vogliono fare una manifestazione pur sapendo di non poterla fare; vogliono chiamar gente a raccolta da tutta Italia pur sapendo di non poterlo fare; il tutto nel giorno in cui si celebra la Festa della Repubblica... 

Più che una prova di forza - quasi un mini colpo di Stato - la nuova pagliacciata di Salvini e Meloni assume le caratteristiche di un perfetto esempio di ossimoro. I due vogliono riunire gli italiani per supportarne gli interessi, quando gli scienziati - e non il Governo - dicono che una pandemia, che in Italia ha un tasso di mortalità sui contagiati ufficiali superiore al 10%, è ancora in atto. In pratica, mettono a rischio la vita di coloro di cui intendono tutelare gli interessi. 

Inoltre, lo fanno in un giorno in cui si celebra l'Italia repubblicana, che non ha nulla a che fare con quella fascista a cui loro strizzano l'occhio, con Salvini che si rifà agli slogan del ventennio e con Meloni che i suoi paragonano a Giorgio Almirante.

Dulcis in fundo, come se quanto sopra non fosse già di per sé ridicolo, c'è da aggiungere anche una nota di colore. Pare che tra i due primatisti ci sia maretta nell'intestarsi l'evento... La fotocopia di Almirante, infatti, non pare più disposta a far da spalla al "profugo" padano, ormai da tempo rifugiatosi in Italia.

Autore Gino Tarocci
Categoria Politica
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